È il più antico concorso pianistico italiano è una tappa obbligata a livello internazionale per i giovani interpreti che vogliono farsi strada, può contare per la sua venticinquesima edizione su uno dei più celebri pianisti al mondo: Vladimir Ashkenazy. Sono queste le premesse del Rina Sala Gallo 2018, la competizione biennale per giovani esecutori nata nel 1947 e che torna, dal 7 ottobre, a riempire di musica la città.
«È un’emozione affrontare un’edizione così importante di un concorso che ha tanta storia alle spalle» ha detto la presidente del comitato organizzatore, Alessandra Garbagnati Colombo. «Ed è altrettanto emozionante pensare che nel 1947 Rina Sala Gallo e Arturo Benedetti Michelangeli ebbero l’idea di organizzare una competizione che a distanza di tanti anni si dimostra ancora così attuale». L’appuntamento monzese (di cui il Cittadino è media partner) è uno dei pochissimi in Italia a fare parte della Federazione mondiale dei concorsi pianistici, a testimonianza della dimensione internazionale che ha assunto nel corso degli anni.
Un fatto sottolineato anche dalla giuria di quest’anno, che conta sulla direzione artistica di Vovka Ashkenazy, affiancato da Akemi Alink, Fabio Bidini, Christopher Oakden, Roberto Prosseda, Bruno Rigutto e Marco Vincenzi sotto la presidenza di Vladimir Ashkenazy, russo naturalizzato islandese oggi residente in Svizzera. Ottantuno anni, uno dei nomi più importanti al mondo: oltre all’attività pianistica è anche direttore d’orchestra e ha guidato Royal Philharmonic Orchestra, Deutsches Symphonie Orchester Berlin, Orchestra Filarmonica Ceca, Nhk Symphony Orchestra e Sydney Symphony Orchestra. Oggi è presidente della Rachmaninoff society e ha vinto, in carriera, cinque Grammy awards. Il suo, con il Rina Sala Gallo, è un legame speciale: quando nel 1955 è arrivato secondo al concorso Chopin di Varsavia (il più prestigioso al mondo), fu proprio Arturo Benedetti Michelangeli a cercare di difendere il suo talento per assegnargli la vittoria, finendo per abbandonare la manifestazione prima della chiusura.
Il copione è quello tradizionale: una serata di debutto sabato 6 ottobre con il concerto di apertura alle 18, protagonista il vincitore di due anni fa, Alezander Panfilov, ovviamente al teatro Manzoni, casa ufficiale del premio. Sarà il giorno del sorteggio dei candidati per le prove che partono domenica 7. Sono quattro, le selezioni previste fino al 12: alla prima con Mozart o Haydn e un brano di Chopin a scelta; quindi una sonata di Beethoven e una composizione ha scelta tra Brahms, Chopin, Liszt, Schumann e Schubert. Alla terza, per i sei concorrenti rimasti, un concerto di un’ora circa tra opere scritte dopo il 1900. La finale del 13 ottobre vedrà tre concorrenti sui ventisette iniziali, accompagnati dall’orchestra Verdi diretta da Andrea Oddone.
Il primo premio, messo a disposizione dal Comune di Monza, che è promotore del concorso insieme al comitato di cui fanno parte diverse realtà cittadine è 15mila euro al primo. Il secondo (Banco Desio) 7.500, il terzo (Rotary Monza est e Monza ovest) 5mila euro: ai tre vincitori saranno offerti anche una serie di concerti.
In più saranno assegnati una borsa di studio del valore di 2mila euro offerta dall’associazione musicale “Rina Sala Gallo” attraverso il voto pubblico e il premio Bach di 2mila in memoria della professoressa Emma Sirtori Bonetti per la migliore esecuzione di una composizione di Johann Sebastian Bach. Una giuria di critici musicali, presente in sala durante la finale, decreterà l’assegnazione di una targa Assolombarda-Confindustria Monza e Brianza quale riconoscimento alla migliore prova in palcoscenico.
Gli studenti del liceo musicale Zucchi avranno la possibilità di incontrare alcuni dei partecipanti per conoscere da vicino i talenti internazionali, anche in due appuntamenti aperti al pubblico, Meet the artist, martedì 9 e mercoledì 10 ottobre alle 11.15. Ventisette concorrenti, si diceva, dodici dall’oriente, «a conferma del fatto che per quei Paesi Italia ed Europa restano un punto di riferimento per il retaggio musicale che hanno e anche dell’aumento della presenza di Sud Corea, Giappone e Cina nel mondo della classica», ha concluso ancora la presidente.
E se per l’assessore alla cultura Massimiliano Longo «è emozionante per una volta e in un’occasione simile poter dare il mio contributo in una manifestazione che ho sempre osservato e seguito dal pubblico», per il sindaco Dario Allevi «siamo orgogliosi di porgere un caloroso benvenuto in città ai giovani e talentuosi pianisti provenienti da ogni parte del mondo, auspicando che questo appuntamento costituisca una tappa importante del loro percorso professionale». Anche per questa edizione i giorni del Rino Sala Gallo saranno affiancati da tante manifestazioni musicali collaterali.