Monza: leggere Bar Sport ad alta voce, a Cederna per ricordare Stefano Benni

La biblioteca Cederna di Monza accoglie l’ultimo desiderio di Stefano Benni: la lettura ad alta voce dei suoi racconti,
Cultura Stefano Benni
Cultura Stefano Benni

Nel giorno della morte dello scrittore Stefano Benni, la biblioteca Cederna di Monza ha deciso di accogliere subito l’ultimo desiderio dell’autore: la lettura ad alta voce di alcune delle sue pagine più divertenti.

Monza: leggere Bar Sport ad alta voce, la richiesta del figlio dello scrittore

«Quando passate in biblioteca – hanno scritto i bibliotecari sulla pagina social della biblioteca di via Cederna – troverete una copia del mitico libro “Bar Sport” ad attendervi. Vogliamo onorare il desiderio di Stefano Benni leggendo ad alta voce qualche brano per dirgli grazie di averci allietato la vita».

Un’idea nata come risposta alle parole pronunciate dal figlio dello scrittore a poche ore dalla sua scomparsa. «Una cosa che Stefano mi ha detto più volte è che gli sarebbe piaciuto che la gente lo ricordasse leggendo ad alta voce i suoi racconti. Stefano – dice il messaggio – era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce spesso accompagnata da musicisti. Quindi, se volete ricordarlo, vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano Benni che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti, parenti. Sono sicuro che da lassù vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata».

Monza: leggere Bar Sport ad alta voce, chi era Stefano Benni

Nato a Bologna nel 1947, Stefano Benni ha firmato romanzi di grande successo come Bar Sport, La compagnia dei celestini, Il bar sotto il mare, Baol, diversi racconti e poesie. Filo conduttore dell’intera sua opera è stata l’ironia, fresca e pungente, sempre diretta e divertente.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.