“L’ardore” è «sia quello di chi continua a massacrare, perpetrando un genocidio, sia quello di chi resiste al massacro».
Lo street artist monzese Joe Palla, al secolo Umberto Voci, spiega con queste parole il titolo scelto per la sua opera (per ora) più impegnata: dedicata alla guerra in corso a Gaza, l’ha realizzata nel corso dell’estate su un muro nei pressi della stazione di Sobborghi a Monza.
«L’idea mi è venuta durante un viaggio di lavoro in Egitto. Il temporale che si stava scatenando all’orizzonte ha scosso i miei pensieri: poco distante cadevano intanto altri lampi, ed erano quelli della guerra».
Monza: a Sobborghi un Joe Palla contro il massacro di Gaza, l’opera
Nel murale le saette (bianche e azzurre) «rappresentano la forza militare israeliana, mentre le mani a cuore simboleggiano la nostra passività. I colori della bandiera palestinese gocciolano oltre i contorni del disegnano, a richiamare il sangue ingiustamente versato fino a oggi».
Nella cornice ancora un dettaglio: le lettere aramaiche del tetragramma Yahweh, richiamo «all’assurdità di una guerra combattuta in nome della religione».
Monza: a Sobborghi un Joe Palla contro il massacro di Gaza, l’altra opera in zona Libertà
“L’ardore” non è stata l’unica opera su cui Joe Palla si è concentrato nel corso dell’estate: nei pressi del sottopasso che, in zona Libertà, collega via Einstein a via De Marchi, ha realizzato un “Autoritratto” in cui si raffigura a testa in giù: «Si tratta un’anticipazione della mia prossima mostra dedicata agli arcani maggiori dei tarocchi. Ho voluto – spiega – conferire all’impiccato un’accezione positiva, per spingere a ribaltare il punto di vista con cui guardare alla vita. Io l’ho fatto cinque anni fa ho deciso di mollare tutto per dedicarmi completamente al progetto Joe Palla». In via Bergamo ha fatto la sua apparizione “Betulle”, un disegno decorativo con cui lo street artist ha coperto le scritte che deturpavano uno dei muri più malconci della via della movida.