Lissone, la primavera del museo Ecco le sette nuove vite del Mac

Sono sette le nuove vite del Mac, il Museo di arte contemporanea che sotto la direzione di Alberto Zanchetta ha scelto come stile espositivo un’esplosione di proposte continue. Se tutto corre, corre anche il museo di viale Padania a Lissone.
Donald Baechler, Wicked messenger, per la mostra “9 New York” al Mac di Lissone
Donald Baechler, Wicked messenger, per la mostra “9 New York” al Mac di Lissone

Sono sette le nuove vite del Mac, il Museo di arte contemporanea che sotto la direzione di Alberto Zanchetta ha scelto come stile espositivo un’esplosione di proposte continue raccogliendo, tra le righe, la sfida di un’epoca in cui le generazioni si alternano in uno schioccare di dita.

Se tutto corre, corre anche il museo di viale Padania a Lissone, dove sabato 22 marzo, vengono inaugurate sette piccole o grandi mostre. A partire dalla prima antologica italiana del tedesco Michael Rögler (Mainz, 1940), sotto il titolo “K”, «che presenterà una ventina di opere in grado di ripercorrere la sua ricerca creativa – scrive il museo – dalla fine degli anni Sessanta fino ai nostri giorni, ispirata dalla pittura gestuale dell’espressionismo astratto americano e dalle Ninfee di Monet. Nelle sue tele, Rögler trasfigura la natura in colore puro, o meglio in pura luce. La sua pittura, infatti, non abolisce l’immagine ma la rende indeterminata, fino a diventare un vibrante campo cromatico».

Pittura a tutti i costi, come pittura era quella degli artisti di New York negli anni Ottanta, o almeno di quelli che sono passati alla storia come gli autori della Bad painting, cattiva pittura, per il rifiuto del minimalismo e del concettuale. La mostra si intitola “9 New York” e raccoglie opere di Baechler, Bleckner, Bowes, Brown, Cutrone, Salle, Schuyff, Taaffe e Winters.NElla fila delle vernici anche la personale di Luca Caccioni (Bologna, 1962) “Onicophagie” («un inedito ciclo di lavori che prende il nome dal disturbo compulsivo che Caccioni associa all’idea del ritaglio» e i tentativi (“Attempts”) di Silvia Mariotti (Fano, 1980), «che presenta un inedito ciclo di fotografie, il cui soggetto rappresenta il fallimento nel raggiungere un obiettivo. L’esposizione propone una serie di immagini surreali di momenti sospesi nel tempo. Il ‘tentativo’ che Silvia Mariotti cerca di documentare è enfatizzato da azioni svolte da personaggi anonimi che cercano di portare a termine i loro misteriosi piani».

E ancora “Disfunzione mediterranea” che è un’anteprima del Fuorisalone di PadiglioneItalia e “L’eterno compromesso”, una lettura artistica della beffa del secolo scorso, l’eternit, il materiale eterno, ignifugo, indistruttibile e versatile che aveva un solo difetto: era (è) cangerogeno.

« Il progetto si soffermerà sull’utilizzo da parte degli artisti dell’eternit. Le bacheche del Museo di Lissone accoglieranno libri, immagini e ritagli che documentano l’utilizzo del fibrocemento nelle opere d’arte, e che costituiscono un ideale percorso espositivo, ormai irrealizzabile». Inaugurazioni alle 18.30. Info su museolissone.it