A quarant’anni esatti dalla tragedia dell’Isola d’Elba, quando nel lontano 1985 cinque studenti del Liceo Majorana persero la vita, a Limbiate, al Parchetto Ragazzi dell’Elba, il 6 agosto scorso la comunità di Limbiate si è stretta nel ricordo. Un momento di raccoglimento e preghiera per ricordare le giovani vite spezzate di Davide Pertile, Sandro Stocco, Marco Carminati, Emanuele Casati e Nadia Zimbaldi.
Oltre al sindaco, Antonio Romeo, erano presenti l’allora sindaco di Limbiate, Mario Terragni. Con loro, la professoressa Maria Teresa Parolini, insegnante dei ragazzi al liceo scientifico “Majorana” di Desio, ed alcuni degli ex compagni di classe che a maggio hanno intrapreso un viaggio in bicicletta fino all’Elba proprio per onorare la memoria dei loro amici.

Nello stesso momento all’Isola d’Elba, sul luogo dell’incidente, si stava svolgendo una cerimonia commemorativa. Due posti lontani, Limbiate e Campo nell’Elba si sono uniti nel ricordo. Il sindaco Antonio Romeo si è collegato con il sindaco Davide Montauti per condividere la commemorazione, unendo così le due comunità. Un momento di profonda commozione che ha sottolineato come Limbiate e l’Elba siano oggi legate da un filo indissolubile di affetto e memoria. Il ricordo dei ragazzi vive oggi nel parco di Limbiate e nei cuori di tutti. Una ferita aperta, ma anche un monito a non dimenticare mai.
“Questa giornata ha un’importanza fondamentale per la nostra comunità,” ha dichiarato il sindaco di Limbiate Antonio Romeo. “Ricordare è un dovere, soprattutto nei confronti di chi non c’è più. Voglio ringraziare di cuore la comunità di Campo nell’Elba e il suo sindaco per aver condiviso con noi questo momento.”

Romeo ha poi sottolineato l’importanza della testimonianza dei compagni e della professoressa: “L’impegno di chi, a 40 anni di distanza, continua a onorare la memoria dei propri amici e studenti è un esempio potentissimo. Ci ricorda che i legami umani, l’amicizia e la solidarietà sono valori che non devono mai sbiadire. È nostro compito, in particolare, tramandare questi insegnamenti alle nuove generazioni, perché comprendano quanto siano importanti e vadano preservati” ha concluso.