Sarebbe potuto accadere in veranda, con un pugnale, oppure nella sala da biliardo con il candelabro e il tubo di piombo. E gli occhi sarebbero caduti su miss Scarlett, il colonnello Mustard, il professor Plum. E invece il giallo questa volta si consuma in biblioteca e l’arma del delitto sono i romanzi. I colpevoli, Massimo Carlotto, Marco Malvaldi, Maurizio De Giovanni: tre dei migliori autori di genere che genere più non è, tante volte.
Dimostrarlo sarà merito di Bruma, la rassegna di letteratura che arriva a Brugherio per l’11esima edizione a partire da giovedì 12 aprile. Il progetto monografico a cura della giornalista e scrittrice Camilla Corsellini per cura di Bookteller Eventi Letterari, promossa dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca del Comune di Brugherio, è dedicato quest’anno al giallo contemporaneo con gli autori, tra gli altri, di alcune delle serie più amate e riconoscibili del panorama nazionale.
E sono tre scrittori che allungano il palmarès di autori d’eccezione che hanno finora partecipato alla rassegna: solo lo scorso anno Amélie Nothomb e Tim Parks, nel 2015 Michele Mari, Marco Missiroli e Paola Mastrocola,
“Un’occasione rara per i lettori di scoprire gli scrittori alla luce della loro biografia letteraria” scrive Camilla Corsellini che si prepara a inaugurare l’edizione 2018 giovedì alle 21 (la biblioteca è in via Italia 27) con Massimo Carlotto, “autore padovano famoso per le indagini dell’investigatore Buratti detto l’Alligatore e per molti romanzi che raccontano il cuore nero del Nordest e dell’animo umano” .
«La letteratura gialla, nata in origine come un genere minore è ormai diventata la migliore chiave per interpretare la realtà contemporanea -spiega la curatrice Camilla Corsellini- amata moltissimo dal pubblico, è uno dei migliori mezzi per esorcizzare paure e inquietudini che da sempre ci tormentano. Oggi i migliori scrittori italiani sono giallisti o per meglio dire usano il giallo per esplorare la natura umana e le sue ombre».
D’altra parte è il giallo, o meglio il giallo d’autore, che negli ultimi anni ha trovato una via del riscatto non solo nel gusto popolare ma anche tra gli scranni della letteratura tout court, come dimostrano prima l’adozione di Georges Simenon da parte di una casa editrice come Adelphi e quindi della nascita di imprese sapienti e archeologiche portate avanti da editori come Polillo, che ha resuscitato autori e romanzi che hanno nella prima metà del Novecento definito i canoni di poliziesco, hard boiled, noir e via catalogando l’universo – ampio – del polar.
E allora Massimo Carlotto, padovano nato nel 1956, la cui vita fuori dalle pagine è a sua volta un romanzo. Appena diciannovenne e militante di Lotta continua a Padova si ritrova coinvolto nell’omicidio di una donna e per questo viene successivamente condannato nei tre gradi, nonostante abbia sempre sostenuto di essere intervenuto soltanto per soccorrerla.
La fuga a Parigi, poi il Messico, quindi l’estradizione in Italia e la sua costituzione: negli anni del carcere viene promosso l’appello per la revisione del processo firmato tra gli altri da Jorge Amado, Nilde Jotti, Norberto Bobbio. La vicenda è andata avanti per altri anni, attraverso undici sentenze e sette processi, fino alla grazia concessa dal presidente Scalfaro del 1993 e alla sentenza di riabilitazione del 2004. Buona parte della storia è raccontata nell’esordio letterario del 1995, “Il fuggiasco”, pubblicato dalle edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996.
Poi sono arrivati tra i tanti “Arrivederci amore, ciao” , “La verità dell’Alligatore”, “Il mistero di Mangiabarche”, “Le irregolari”, “Nessuna cortesia all’uscita” (Premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria Premio Scerbanenco 1999), “ Il corriere colombiano”, “Il maestro di nodi” (Premio Scerbanenco 2003), “Niente, più niente al mondo” (Premio Girulà 2008),” L’oscura immensità della morte”, “Nordest” con Marco Videtta (Premio Selezione Bancarella 2006), “La terra della mia anima” (Premio Grinzane Noir 2007), “Cristiani di Allah” (2008), “Perdas de Fogu” con i Mama Sabot (Premio Noir Ecologista Jean-Claude Izzo 2009), “L’amore del bandito” (2010). Nel 2017 ha pubblicato “Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane”. Ha vinto o è stato finalista anche nei più importanti premi europei di genere, come il Grand prix de littérature policière e l’Edgar Allan Poe.
Bruma continua venerdì 20 aprile con Marco Malvaldi e le indagini del BarLume e giovedì 26 aprile con Maurizio De Giovanni autore delle storie del commissario Ricciardi e del gruppo investigativo dei bastardi di Pizzofalcone. Tutti gli incontri sono nella biblioteca di via Italia alle 21. Ingresso libero.