Che ci faceva Stendhal a Desio? Il professor Massimo Brioschi con il regista ed attore Alberto Buraschi hanno dato la loro risposta, sabato mattina. L’uno attraverso le ricerche storiche (e non solo), l’altro con la selezione e le letture di brani del Saggio dell’amore, una delle opere dello scrittore francese a cui sono stati intitolati gli spazi ristrutturati dell’ala ovest di Villa Tittoni Traversi.
«È il 1817 quando Traversi acquista la villa di Desio dal Cusani – racconta Brioschi -. La vera anima della casa è Francesca Millesi, la moglie di Traversi, presente qui con le sorelle e le cugine Viscontini, tra le quali c’è Metilde (1790 – 1825) oggetto di un serrato corteggiamento da parte di Stendhal, durato 3 anni, dal 1818 al 1821, sia a Milano, nella casa di famiglia, sia a Desio, nei mesi estivi, quelli della villeggiatura. Una passione che ebbe profondi influssi nell’opera dello scrittore».
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L’amore, dunque, portò Stendhal a Desio. L’amore che, legge Buraschi: «è passione, gusto, fisico, vanità, anche se tutti gli amori nascono, vivono, muoino seguendo le stesse leggi». «L’amore di Stendhal per Metilde non è corrisposto – svela Brioschi -. A Desio è presente, ma conta come il due di picche, la sua è quasi un’azione di stolkeraggio. La Viscontini arriva addirittura a chiedergli di non farsi più vedere. Si racconta che un giorno a Desio abbia gustato un piatto di pesce di lago cucinato in trattoria, forse quella aperta allora vicino all’oratorio di san Bartolomeo (ora chiesa del Crocifisso), non lontano dalla villa dei Traversi. Ma come, un ospite di tale nome non mangia alla tavola dei signori, ma in trattoria? E pensare che lui ha descritto i suoi sentimenti in un abbozzo di romanzo nel quale, pur variando i nomi delle persone e dei luoghi, fa chiaramente riferimento a quanto vive qui a Desio».
La speranza non muore mai, legge ancora Buraschi. «Metilde – ricorda Brioschi – deve essere stata bellissima. Fu corteggiata pura da Ugo Foscolo. Stendhal la paragona alla Salomè del quadro del Luini conservato al British Museum». Poi aggiunge, ridacchiando: «Lui invece deve essere stato tipo Verdone nel film Viaggio di Nozze». Perchè questo secco no di Metilde alle avance dello scrittore francese?. «Lei non si fidava – è l’ipotesi di Brioschi – Era impegnata in gruppi clandestini, Stendhal è malvisto, sgradito, straniero, possibile spia. Insomma, ci sono interessi e non solo da salvaguardare».