La Lega: portate al Parco di Monza il festival elettronico Nameless

La proposta di Alessandro Corbetta dopo l'annuncio degli organizzatori che non proseguiranno il progetto internazionale ad Annone dopo il 2025.
L'allestimento di Nameless ad Annone in una foto degli organizzatori
L’allestimento di Nameless ad Annone in una foto degli organizzatori namelessfestival.it

Quasi 100mila presenze soltanto lo scorso anno, il futuro da scrivere. Perché il Nameless, il festival internazionale di musica elettronica che si triene da undici anni nel Lecchese, vuole cambiare casa. E allora perché non il Parco di Monza? La proposta è della Lega, per voce del capogruppo in consiglio regionale Alessandro Corbetta, che invita Paolo Pilotto, sindaco e presidente della Reggia, a proporre gli spazi monzesi come sede futura del festival.

Nei giorni scorsi l’ideatore di Nameless, Alberto Fumagalli, ha dichiarato a La Provincia – Unica tv l’intenzione di trasferire il progetto dopo l’edizione in programma dal 31 maggio al 2 giugno ad Annone (tra il lago omonimo e quello di Pusiano, in un campo da polo). «Non abbiamo la possibilità di fare piani di sviluppo su più anni e questo rappresenta un ostacolo troppo grande. Ci costringe a concentrare energie e risorse ogni anno su mille piccoli problemi anziché sulla crescita vera e propria del festival ha dichiaratoNon è questione di un sindaco o di un’amministrazione. È l’intero ecosistema locale a non garantire le condizioni necessarie».

La Lega: il Parco di Monza, Nameless e il suggerimento

Secondo Corbetta, un’occasione per il Parco di Monza, che mentre sotto la giunta Scanagatti aveva visto crescere una importante stagione di musica live con gli I-Days, si era poi spento sotto il profilo dei grandi concerti all’autodromo dall’epoca Allevi in poi, con l’eccezione dei concerti di Ligabue prima e Bruce Springsteen poi. Secondo il leghista non riprendere il filo dei live musicali è «un errore, tanto che gli anni persi senza concerti importanti a Monza sono ormai due e credo sia giunto il momento di tornare a organizzare eventi musicali internazionali a Monza e non lasciarsi scappare altre occasioni di attrattività con scelte politiche non all’altezza del ruolo che il capoluogo brianzolo dovrebbe esercitare». In realtà, appunto, non sono due, ma di più, tranne le due eccezioni, inclusi gli anni Covid ovviamente. E in realtà gli I-Days dopo il 2017 avevano lasciato Monza per le condizioni chieste più dall’autodromo che non dalla Reggia.

Corbetta in ogni caso chiede al sindaco «che è anche il presidente del Consorzio Villa reale e Parco, di prendere contatti con gli organizzatori del Nameless per proporre loro il Parco di Monza come sede del festival. Un evento che porterebbe indotto economico e visibilità, oltre che un’opportunità di svago e divertimento a km zero per i ragazzi brianzoli, troppo spesso costretti a recarsi in altri territori per assistere a concerti o eventi internazionali quando non mancano le aree per organizzarli a casa nostra».

L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.