Maurizio Cedrini è un tipo preciso, puntuale e affidabile. Un uomo elegante e di classe capace però di grande spontaneità e calore. Maurizio è caporeparto in una cioccolateria, addetto al packaging. E ha la sindrome di Down. Tra i suoi sottoposti c’è il Marione, un ragazzo alto e robusto, tutto sorriso e allegria, una spalla su cui contare, un amico per i suoi colleghi.
Maurizio e Marione sono i nomi di due dei protagonisti di “Ognuno è perfetto”, la fiction in tre puntate che andrà in onda su Rai 1 a partire dal 16 dicembre. A prestare i volti ai due personaggi sono due attori veterani della compagnia Il Veliero: Aldo Arturo Pavesi e Eugenio Bramati.
La loro avventura televisiva è iniziata sul palco del teatro Binario 7, in occasione del festival di teatro e disabilità Lì sei vero, quando Giacomo Campiotti, regista tra l’altro di “Braccialetti rossi”, li ha notati.
«Di Aldo si è innamorato a prima vista – racconta Daniela Longoni, psicologa assistente dell’associazione il Veliero – È stato colpito subito dalla spontaneità, dall’eleganza e dalla classe di Aldo. Cercava un uomo che fosse credibile con il camice bianco da caporeparto, la cartellina sempre in mano e la cravatta a farfalla».
Il casting per Aldo è servito solo a confermare la prima impressione. Un mese dopo è arrivata l’occasione anche per Eugenio. «È stato scelto anche guardando al suo grande senso di responsabilità e alla sua autonomia – spiega Chicco Roveris, condirettore del Veliero – quando ha ricevuto la telefonata ha preso il treno da solo ed è andato a Torino per le riprese».
Sei mesi di girato tra Torino, Bologna e la Croazia. Cinque ore di riprese al giorno accanto ad attori professionisti: Edoardo Leo, Cristiana Capotondi, Nicole Grimaudo e Piera degli Esposti.
«Non ho mai avuto paura, la paura se ti viene si vince – spiega Aldo, occhi azzurrissimi e un viso che mai tradirebbe i suoi 49 anni – Ad aiutarmi con il copione c’era un coach. Mi svegliavo ogni giorno alle cinque del mattino per essere pronto per le riprese. Sono stati mesi davvero belli, ma ero contento ogni volta che potevo tornare perché la mia famiglia è qui».
E quando Aldo parla di “famiglia” intende anche i ragazzi del Veliero, la sua seconda casa. «Hai visto il clima che si respira durante le prove – continua Eugenio – noi siamo così. Lo spettacolo non è solo andare in scena sul palco, inizia prima, dietro le quinte quando ci facciamo coraggio l’uno con l’altro e ci aiutiamo a ripassare le battute. È forse quello il momento più bello, gli istanti prima di andare in scena».
E lo capisci che quando dicono “siamo una famiglia” lo sentono davvero. E infatti nessuno degli attori del Veliero ha provato invidia per quei due compagni di scena che saranno in tv su Rai 1 tra dieci giorni. «Il regista ha fatto fare il provino a tutti ma ha spiegato subito che avrebbe potuto prendere solo uno o due di loro, proprio perché i personaggi erano già caratterizzati – continua Roveris – E infatti ci ha confessato che ne avrebbe scelti anche altri se avesse avuto più parti da coprire. Non c’è malizia in loro, sono così come li vedi, spontanei e autentici».
Spente le telecamere e smontato il set Aldo e Eugenio sono tornati alla vita di tutti i giorni. Monzese il primo, appassionato (oltre che di teatro) anche di golf, tennis e nuoto, aiuto nello studio dentistico della sorella. Eugenio è di Arcore, 38 anni, lavora con il papà in uno studio di assicurazioni.
E la seconda serie? «Chi lo sa, se ci chiamano ci piacerebbe ripetere l’esperienza. E se non succederà sarà stata comunque una bellissima avventura», raccontano entrambi. E c’è da credere che il 16 dicembre ci saranno un bel po’ di fan davanti alla tv ad applaudire i due attori.
«Non mi prendo alcun merito di quello che sono stati capaci di fare – conclude Roveris – Noi insegniamo a tutti un metodo, spieghiamo come stare in scena e come esprimersi al meglio, ma questo vale solo per il 10% di quello che riescono poi a dare sul palco, il resto sono solo loro». Semplicemente perfetti.