Se è vero che un quadro vive nel momento in cui qualcuno lo osserva, lo è ancora di più per il “San Francesco in meditazione” di Caravaggio, attorno al quale è stato costruito un allestimento suggestivo. Una tela unica, protagonista assoluta della mostra “Caravaggio e Francesco: davanti al dipinto”, inaugurata al Serrone della Villa reale.
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LE FOTO Il San Francesco di Caravaggio dall’allestimento ai primi visitatori
Uno spettacolo che andrà in scena davanti agli occhi dei visitatori che potranno fruire gratuitamente della mostra fino al 19 aprile. Tutti i giorni
dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito. Tre stanze compongono il percorso espositivo, tre spazi pensati e ideati da Andrea Dusio e Monica Loffredo, curatori della mostra (organizzata per iniziativa di Culture, il Cittadino e Consorzio Villa reale e parco), per accompagnare i visitatori alla scoperta non solo del dipinto, ma prima di tutto dell’uomo e dell’artista Caravaggio.
Una prima sala racconterà attraverso le immagini di un cortometraggio girato proprio nei luoghi romani dove visse Michelangelo Merisi, tra il vicolo del Divino amore e via della Scrofa, la vicenda umana e artistica del genio ribelle, incentrata soprattutto negli anni che Caravaggio trascorse a Roma, prima dell’omicidio di Ranuccio Tomassoni.
La sala della “time line” è stata invece pensata espressamente per le scolaresche che visiteranno la mostra. Su due pareti i visitatori potranno ammirare gli anni di vita di Caravaggio, dalla nascita a Milano nel 1571 alla morte a Porto Ercole nel 1610, narrati in parallelo con gli eventi storici più importanti del periodo. Sulla parete opposta, invece, tre brani tratti da fonti ufficiali, raccontano il carattere del pittore e la descrizione dell’omicidio che gli costò la condanna a morte e la fuga da Roma.
La mostra culmina con la visione del quadro, collocato su una parete scura, illuminato dall’alto dai faretti messi a disposizione dalla ditta Reggiani. Un’ideale conclusione di un percorso che, seppur breve, aiuterà i visitatori a meglio comprendere non solo la nascita del “San Francesco in meditazione”, realizzato nel 1606, ma la stessa parabola della vita di Merisi.
«È significativo che questo quadro sia stato dipinto dopo la condanna per omicidio e durante la fuga da Roma – ha spiegato Andrea Dusio – Lo si coglie non solo nel soggetto, che è un santo inginocchiato, quasi in un atteggiamento di pentimento e di preghiera, ma anche nella raffigurazione stessa di alcuni dettagli, come il viso scavato, gli abiti consunti, il volto arrossato dal freddo della notte e dall’umidità della caverna che diventa cella di preghiera».
A raccontare il quadro ai visitatori non saranno solo i pannelli e il video allestiti nelle sale del Serrone, ma anche un team di guide che accompagneranno gli osservatori a gruppi di venti, alla scoperta di questo capolavoro. «Non sarà solo un mordi e fuggi, i visitatori verranno accompagnati passo a passo verso la scoperta di questa straordinaria tela, in un allestimento che ha un forte intento didattico», ha spiegato Giovanna Forlanelli, direttore generale di Rottapharm biotech, main sponsor dell’evento.
«A Monza stiamo vivendo una fase estremamente interessante e non era affatto scontato – ha aggiunto Roberto Scanagatti, sindaco della città e presidente del Consorzio Villa reale – Dopo l’apertura della reggia questa mostra è l’ennesima conferma del fondamentale ruolo culturale svolto dalla nostra città».
Un evento, questo, che farà da volano per la prossima apertura della prima delle tre mostre legate all’Expo, che saranno ospitate proprio in Villa reale. Ma non solo. La reggia accoglierà anche un’altra mostra mono opera: si tratta della “Bella principessa”, il ritratto di Bianca Sforza realizzato da Leonardo, che sarà in mostra da metà maggio.