Il ritorno di Fausto Leali al teatro Manzoni di Monza è già sold out. Il concerto organizzato per sostenere l’associazione Brianza per il cuore torna giovedì 21 marzo sul palco monzese con una nuova edizione ricca di ospiti.
«Conosco Laura Colombo (presidente di Brianza per il cuore, ndr) da anni perché è la moglie del mio dentista oltre che una grande amica. Quando ha cominciato a parlarmi della sua associazione, di quello che facevano per promuovere il benessere e la salute della gente, del loro impegno costante a favore della cardiologia del San Gerardo, ho voluto fare qualcosa anche io. È nato così Fausto Leali & friends», racconta la voce più black del panorama canoro italiano.
Come ha convinto gli artisti che saranno con lei questa sera?
I primi eventi con Brianza per il cuore li abbiamo organizzati allo Sporting Club. È stata una bella esperienza ma volevamo fare qualcosa più in grande, un concerto più grande, e così abbiamo pensato al Manzoni. Sembrava una strada in salita e invece la prima edizione è stata un successo e questa seconda si preannuncia ancora meglio, ricca di ospiti e sorprese. Sul palco con me ci saranno grandi artisti monzesi come Morgan ma anche il grandissimo Piero Cassano, l’anima dei Matia Bazar. E poi Luisa Corna che riprenderà il microfono e Davide De Marinis, il mio pupillo alla trasmissione Ora o mai più. Hanno saputo del concerto e tutti hanno voluto esserci. Sono felicissimo della presenza di Ale & Franz e anche della cantante monzese Silvia Cecchetti.
Ha accennato della sua esperienza di vocal coach a Ora o mai più, come è andata?
Mi è piaciuta moltissimo questa seconda edizione anche grazie alla leggerezza di Davide De Marinis che io considero come una passeggiata allegra. Siamo due caratteri docili ed è stato piacevole e stimolante lavorare con lui. E poi mi piace molto il ruolo di vocal coach, è divertente.
È dai talent televisivi o dalle trasmissioni di musica che nascono oggi i cantanti di successo?
Oggi non si compongono più musiche, si scrivono parole, ma credo che quella che ascoltiamo oggi non sia musica che resterà negli anni. Noi siamo figli di Verdi e Toscanini, quella è musica che rimane. Agli studenti del conservatorio non fanno certo sentire Sfera Ebbasta. Chi vuole imparare a fare musica deve imparare la storia dei grandi della musica. La musica non è il rap o la trap, quella è solo una base. La musica deve poter essere suonata, non è solo la successione di basi ripetute. Questo è però il genere che affascina i giovani oggi, e quindi è giusto prestargli attenzione.
Cosa consiglia ai ragazzi che vogliono vivere di musica?
Io ho iniziato a suonare nei locali a 14 anni. Il consiglio che posso dare dopo tanti anni di carriera è per i genitori, perché non espongano subito il talento dei loro figli al pubblico, perché potrebbero essere bruciati prima del tempo, perché potrebbero non reggere a un simile peso. Nulla dura, occorre costanza e tanto studio.
La Brianza la ispira?
Io abito a Lesmo che è un paese di ville sparse, senza una piazza centrale e dove persino la chiesa non sta al centro, ma mi piace perché c’è pace. Spesso sono a Monza che trovo sia di una bellezza incredibile. È una città ricca di fascino, di angoli meravigliosi, di tesori ma anche un po’ spenta, dove la sera si fatica a trovare gente in giro, dove i divertimenti sono nascosti.
Dopo il concerto quali altri impegni la aspettano?
A maggio partirà il mio tour e poi sto preparando diverso materiale in studio per un album che prima o poi vedrà la luce. Quando sarà il momento semplicemente il disco si farà.