Per gli appassionati di motori è un sogno che si avvera. Entrare nelle sale dei bottoni dell’autodromo di Monza, percorrere la scaletta dei piloti a fine gara, trovarsi sul podio, magari senza la bottiglia di champagne, ma con il cellulare per scattarsi un selfie. E ancora sedersi in una delle postazioni della sala stampa più grande d’Europa e affacciarsi da lì sulla pista e all’area dei box dove avvengono i pit stop.
Fai di Primavera: appuntamento il 25 e 26 marzo
L’autodromo del centenario svela il “dietro le quinte” in occasione delle giornate di apertura del Fai di primavera ed è una delle aperture più attese grazie ad un lavoro di squadra tra il Fai, il direttore dell’autodromo Alessandra Zinno, tutti i tecnici del circuito che hanno fornito indicazioni preziose per la visita guidata.
L’appuntamento è per sabato 25 marzo e domenica 26 marzo (ci si prenota sul sito www.giornatefai.it) quando in tutta Italia in 400 città saranno 750 i luoghi aperti al pubblico.
Fai di Primavera: 170 volontari e 50 apprendisti delle scuole Dehon di Monza e Martino Bassi di Seregno
Monza fa la sua parte coinvolgendo 170 volontari della delegazione di Monza e Brianza guidata da Elena Colombo e 50 “apprendisti ciceroni” del Liceo Leone Dehon e dell’Istituto Martino Bassi di Seregno.
Fai di Primavera: itinerario nel parco storico
In città la visita al circuito si completa con un secondo itinerario a piedi (3 km) per mostrare l’autodromo all’interno di un parco storico: il bosco Bello, il serraglio dei Cervi dove un tempo si allevavano cervi, daini e capre americane per le battute di caccia e le sopraelevate.
«Questo itinerario – spiega Giuseppe Redaelli, presidente di Autodomo – ci consente di raccontare anche il nostro impegno nella manutenzione delle aree di parco in concessione, i lavori in corso sulle alberature e le nuove piantumazioni».
Fai di Primavera: la Cascina Cernuschi e la storia dei carabinieri
Sempre restando nel parco un’altra apertura eccezionale è quella di Cascina Cernuschi, sede del Posto Fisso dei Carabinieri a cavallo, una delle tre attualmente presenti in Italia.
La visita agli spazi della Caserma, nata in periodo asburgico come stalle e fienile e riprogettata nel 1847, consente di conoscere la storia dell’edificio e del reparto.
Nella selleria saranno esposte le selle e le bardature usate nell’attività ordinaria e nelle parate, nelle scuderie si potranno ammirare i cavalli morelli, abituati ad affrontare le pattuglie in un parco cittadino. «Una stanza – spiega il tenente Colonnello Filippo Milani, del Comando provinciale di Monza e Brianza – sarà arredata con pregevoli dipinti, documenti storici, rare uniformi dei carabinieri reali della Collezione Panza».
Si tratta di un’occasione per conoscere la storia dei carabinieri, profondamente legati a Casa Savoia come il matrimonio di Umberto e Margherita che segnò la nascita del reparto dei Corazzieri o l’arresto dell’anarchico Bresci, attentatore di Umberto I, da parte di un maresciallo dei Carabinieri che lo sottrasse alla folla che voleva linciarlo.
Per la visita a Cascina Cernuschi la prenotazione è obbligatoria sul sito delle giornate Fai e , trattandosi di un sito sensibile, è necessario fornire i dati del documento di identità.
Fai di Primavera: la facciata del Duomo
In centro storico invece è la facciata del Duomo a svelare tutta la sua meraviglia attraverso il racconto appassionato dei giovani apprendisti Ciceroni (in questo caso le iscrizioni si prendono sul posto).
Fai di Primavera: Giussano e Aligi Sassu
Infine muovendosi in Brianza la città di Giussano apre la sua sala consigliare con le splendide vetrate di Aligi Sassu che raccontano la storia della città come la battaglia contro il Barbarossa del 1176, la figura di fra Giovanni da Giussano, teologo e architetto nel cantiere del Duomo di Milano o la mente prodigiosa del matematico Gabrio Piola.
Fai di Primavera: le sorti di Villa Mirabellino
La conferenza stampa di presentazione in Villa Reale è stata anche l’occasione per ricordare i numeri straordinari raggiunti dalla raccolta di firme a favore di Villa Mirabellino come luogo del cuore arrivato al decimo posto in Italia.
Sulle sorti del Mirabellino è intervenuto il sindaco paolo Pilotto: «Da sei mesi sono aperte le trattative con il Demanio con l’obiettivo di recuperare il bene e trovare una destinazione d’uso».