È morto Giorgio Armani: aveva 91 anni, il Signore della moda in Italia e nel mondo

È morto Giorgio Armani. Aveva 91 anni, la sua firma su una sala della Villa reale di Monza.
Giorgio Armani: l'immagine con cui il Gruppo Armani ha comunicato la morte del fondatore
Giorgio Armani: l’immagine con cui il Gruppo Armani ha comunicato la morte del fondatore

È morto Giorgio Armani. Aveva 91 anni, compiuti a luglio, e la notizia è stata comunicata nel pomeriggio del 4 settembre dal Gruppo della moda che ha annunciato “con infinito cordoglio” la scomparsa “del suo ideatore, fondatore e instancabile motore“. Un simbolo di Milano, una icona di stile in tutto il mondo che ora lo ricorda e lo piange.

Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia“, è la frase scelta per salutarlo.

È morto Giorgio Armani: icona di stile, la sua firma su una sala della Villa reale

Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente“, fanno sapere dal Gruppo.
Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire“.

Armani fa parte di un mondo di giganti dell’imprenditoria che si contano sulle dita di una mano. Classe ’34, aveva fondato la sua casa di moda del 1975: non solo abiti, ma uno stile. Una firma invisibile sull’eleganza estesa dalla moda “a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. Lo ha guidato un’inesauribile curiosità, l’attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti. Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano“.

Una impronta indelebile. È firmato Armani anche un salone della Villa Reale di Monza: nel 2023 la sala da pranzo di famiglia era stata rinnovata alle pareti e in tavola con il contributo di Armani Casa nel progetto di Reggia Contemporanea.

È morto Giorgio Armani: il cordoglio di Regione Lombardia

«Giorgio Armani è stato e sarà per sempre la Moda. La Lombardia perde un autentico pilastro, il mondo un maestro – ha commentato il presidente, Attilio Fontana, a nome anche della Giunta di Regione Lombardia il cordoglio “alla famiglia, agli amici e a tutta la comunità” – L’uomo che ha affermato lo stile italiano e l’eleganza del saper fare lombardo in tutto il mondo. È difficile esprimere con semplici parole ciò che Re Giorgio ha fatto per l’Italia e che, ne sono certo, continuerà a rappresentare. Ha trasformato la creatività in un linguaggio universale, elevando il Made in Italy a simbolo di eccellenza su ogni palcoscenico. Lo ricordiamo come un artigiano visionario, fedele alle sue radici, capace di reinventarsi senza mai tradire il proprio credo. Lo stilista più apprezzato al mondo, autentico ambasciatore dei nostri valori».

«La Lombardia saluta Giorgio Armani – è il saluto di Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in LombardiaÈ stato molto più di uno stilista. È stato imprenditore visionario, capace di coniugare radici solide e innovazione, restando sempre fedele alla propria identità. Seppur nato a Piacenza, ha scelto Milano e la Lombardia come centro del suo lavoro e della sua vita, contribuendo a farne la capitale mondiale della moda. La Lombardia oggi perde un grande maestro e un grande uomo, ma la sua eredità continuerà a ispirare generazioni e a rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo».

È morto Giorgio Armani: negli ultimi 20 anni sinonimo di sport e pallacanestro

Negli ultimi venti anni Armani è stato anche sinonimo di sport. Di pallacanestro per la precisione. È stato un appassionato: “È lo sport di squadra che preferisco. Era lo sport di famiglia e l’ho sempre seguito da appassionato e tifoso. È un concentrato di valori positivi, lo spirito di squadra in primis“. Appassionato e protagonista, proprietario dal 2008 dell’Olimpia Milano dopo esserne stato sponsor e aver salvato la società dalle acque tempestose di una situazione economica pericolosa.

Anche grazie al basket è stato più volte in Brianza, al Paladesio al seguito della squadra in occasione delle finali di Coppa Italia del 2015, dei playoff del 2016 (campo casalingo per Milano per due match contro Venezia per indisponibilità del Forum). Una presenza che i giocatori hanno sempre onorato a fine partita con un rituale e rispettoso saluto.

Sua poi la firma sulle divise delle nazionali alle Olimpiadi o nelle grandi competizioni internazionali.

È morto Giorgio Armani: camera ardente nel quartier generale di via Bergognone, funerali privati

La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre fino a domenica 7 settembre a Milano, nel quartier generale in via Bergognone 59 all’Armani/Teatro (9-18). I funerali “per espressa volontà del signor Armani” saranno in forma privata.

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