È uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Ed è uno di quelli di maggiore successo. Senza contare che quest’anno compie diciott’anni. In sintesi, la 32esima edizione della mostra “Le immagini della fantasia” ideata dalla fondazione di Stepan Zavrel di Sarmede che per la diciottesima volta torna a Monza, all’arengario, prima tappa fuori le mura per una delle più importanti rassegne italiane dedicate all’illustrazione per l’infanzia (nella foto “Lo sgabello magico” di Aurora Cacciapuoti).
Il conto alla rovescia è partito all’indomani della chiusura della mostra alla casa madre vicino a Treviso: ora non resta che aspettare il 23 febbraio, quando sarà ufficialmente aperto l’allestimento monzese con una costola importante a Brugherio. Sarà un viaggio in Scozia, l’edizione 2015, il Paese scelto grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo diretto da Stefania Del Bravo, dove Sarmede qualche anno fa ha incontrato lo Scottish Storytelling Centre di Edimburgo. «Fiera roccaforte della cultura gaelica, la Scozia non sarà mai occupata dai Romani, e i suoi clan, nascosti in castelli su laghi inaccessibili, poterono continuare a vivere le proprie tradizioni protetti dagli influssi del resto del mondo – scrivono gli organizzatori -. In una terra spazzata dai venti e travolta da onde impetuose, con le sue scogliere a picco sul mare, le dolci brughiere ricoperte d’erica e il cielo dalla luce continuamente cangiante, si sono sviluppate fiabe straordinarie che raccontano di un mondo parallelo abitato dal Piccolo Popolo – folletti, fate, elfi, brownie, kelpie e altre creature soprannaturali – tramandate per millenni nelle lunghe notti d’inverno, accanto al tepore di un fuoco di torba».
L’ospite d’onore è invece il fiorentino Giovanni Manna, nato nel 1966, che da vent’anni «lavora per l’editoria per l’infanzia, interpretando grandi classici e racconti moderni e utilizzando principalmente la tecnica dell’acquerello. La sua vasta produzione connotata da un’instancabile ricerca iconografica e da un colto gusto per il dettaglio mostrerà il lavoro di un appassionato narratore che sa trasformare ogni parte del libro in un racconto».