Come una saga fantasy: ecco “Game of Sforza” (mancano solo i draghi)

Davide Verazzani con Dramatrà riporta al castello sforzesco la parabola della famiglia che ha fatto grande il ducato milanese e ha inciso su Monza.
Game of Sforza
Game of Sforza

L’epopea degli Sforza come una saga televisiva. Anzi: come La saga, Game of Thrones. A idearla è stato Davide Verazzani e la proposta torna anche quest’anno – per l’ottava volta consecutiva – al castello sforzesco di Milano tra gli appuntamenti estivi. Succede mercoledì 16 agosto a partire dalle 21.30.

Sulla scena Davide Verazzani in una produzione di Dramatrà, protagonista di tanti appuntamenti anche a Monza. E da Monza passa peraltro la vicenda degli Sforza, una parabola tutta rinascimentale che inciso anche sul capoluogo della Brianza in una fase di esplosione del potere e della cultura del ducato milanese. Fra guerre, amori, lussuria e intrighi, alleanze e tradimenti: “Game of Sforza“, appunto, il titolo che non lascia spazio a equivoci.

“Game of Sforza”: guerre, amori, lussuria e intrighi

“La storia degli Sforza, che influì enormemente sul futuro di Milano e dell’intera Italia, si nutre di sete di potere, lussuria, arroganza, intrighi, tradimenti, ma anche di bellezza, amicizia e impensabile amore – scrive Dramatrà -. Trama, sviluppi e intrecci sembrano usciti da una qualsiasi puntata della celebre serie tv Game of Thrones: a parte i draghi, tutto il resto c’è. In un racconto divertente ma rigoroso, si viene a sapere di più del nostro passato, e ci si accorge di quanto questo sia simile, a volte, al presente. E ci si meraviglia di come Game of Thrones, come tutto il fantasy, non abbia inventato quasi nulla”.

“Game of Sforza”: nella Milano di Leonardo da Vinci

Se “Game of Sforza” è il titolo, “I 50 anni che sconvolsero Milano” – e i dintorni – è il sottotitolo scelto da Davide Verazzani, autore e interprete della lettura scenica al cortile delle armi. L’attore “ci porterà nel 1450, quando il ducato di Milano passa dai Visconti agli Sforza, raccontandoci i 50 anni successivi” compresi quelli in cui Leonardo da Vinci è arrivato sotto l’ala di Ludovico il Moro. Attore, regista, sceneggiatore, Verazzani ha frequentato la scuola di Teatri Possibili a Milano e numerosi workshop teatrali. Ha studiato, fra gli altri con Giuliana Musso, Silvia Frasson, Riccardo Mallus, Amedeo Romeo, Matteo Caccia, Sabina Villa. È tra l’altro ideatore e curatore del NoLo Fringe festival. Biglietti a 13 e 10 euro (ridotto per studenti e over 70).

Al castello sforzesco anche Meravigli editore, casa che ha concentrato le sue pubblicazioni sulla storia e le tradizioni di Milano ma anche più a vasto raggio della Lombardia e spesso della Brianza monzese.