L’anno è il 1962, quando la sorella lo porta a teatro ad ascoltare James Brown. Aveva quattordici anni, allora, Charles Bradley, ma niente sarebbe più stato lo stesso. Una vita di miseria prima e dopo, almeno ai primi anni del Duemila. E lavori durissimi, la povertà, gli ani da homeless, la morte sfiorata in un ospedale. Poi un giorno, un paio di anni fa, è diventato una stella internazionale. Quando l’anagrafe diceva sessantatrè anni. E grazie a lui, James Brown e al soul che l’aveva incantato ragazzino in un teatro e l’aveva accompagnato per tutta la vita.
Quella vita e la sua voce saranno finalmente in Italia il primo novembre grazie al Bloom di Mezzago, dove è in programma l’unica data italiana di Charles Bradley.
Da capo. In quel 1962 Bradley scappa di casa: dormiva in un seminterrato col pavimento di sabbia. L’alternativa non è meglio, è la strada, ma la preferisce. Poi i lavori, cuoco, le prime esperienze sul palco e la guerra in Vietnam che si porta via il resto della band. Decide di attraversare la nazione, New York, Seattle, Canada, Alaska e infine California. È il 1977, diventa la sua terra per vent’anni, tra lavori duri e qualche show. Quando nel 1996 torna a Brooklyn chiamato dalla madre di James Brown, della sua somiglianza al re del soul e della voce ne fa un mestiere: diventa “Black Velvet” nei locali e lì viene sentito da Gabriel Roth, cofondatore della Daptone Records.Nel 2011 il primo album: “No Time For Dreaming”. Ed è il successo. Ad aprile è uscito il secondo lavoro, “Victim of Love”.
I biglietti per il Bloom nella data del primo novembre sono aperte da venerdì 13 settembre su www.ticketone.it, www.vivaticket.it, www.mailticket.it, www.ticket.it e a Bloomsbury, la libreria del Bloom, sempre in via Curiel 39 a Mezzago: 20 euro + diritti di prevendita.