Teatro e metateatro e ancora metateatro del metateatro, senza prendersi troppo sul serio: perché così avrebbe voluto Molière e così vuole Paolo Rossi, che da giovedì 9 marzo porta sul palco del Manzoni di Monza “La recita di Versailles”, in tour per la seconda stagione consecutiva.
Il testo perfetto per il comico – pardon, capocomico – milanese: è una rilettura dell’Improvvisazione di Versailles, il testo che il commediografo francese dovette scrivere da mattina a sera su richiesta di Luigi XIV. Lo fece con la penna tagliente, mescolando testi vecchi e nuova pièce, raccontando una compagnia alle prese i preparativi di uno spettacolo tra errori, gelosie, liti, vanità e soldi da centellinare. La mise en abîme scritta da Paolo Rossi con Giampiero Solari scava ancora più a fondo: è la compagnia del capocomico Rossi a portare in scena Molière che porta in scena una commedia.
«Molière mi attira perché subisco il fascino di quell’epoca; da capocomico, mi sento vicino a lui, ai suoi problemi, sia nella vita sia nella gestione della quotidianità del teatro», ha detto Rossi lo scorso anno presentando lo spettacolo: «Mi attira perché è trasgressivo e innovatore, ma con ampio sguardo verso la tradizione».
Rossi ritrova tre secoli e mezzo dopo gli stessi presupposti di allora, quelli in cui «oggi recitano tutti, i commercialisti, i dottori, i politici. Quelli che recitano peggio sono gli attori, se continuano a recitare alle vecchia maniera» e quindi, si legge nella presentazione, serve «un anarchico viaggio nel tempo intessuto da folgoranti estratti da almeno tre dei capolavori di Molière come Il Misantropo, Il Tartufo e Il Malato immaginario, per l’occasione tradotti e adattati dal drammaturgo Stefano Massini. In scena però, questi grandi capolavori di Molière non verranno attualizzati, ma vissuti dalla compagnia di oggi in un continuo gioco di specchi temporali con quella di fine Seicento».
Lo spettacolo è al Manzoni dal 9 al 12 marzo (giovedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16) : “Molière: la recita di Versailles” di Paolo Rossi e Giampiero Solari su canovaccio di Stefano Massini. Musiche di Gianmaria Testa. Produzione Teatro Stabile di Bolzano. Biglietti interi e ridotti: platea 28 euro e 26; balconata 25 e 23; galleria 15 e 13.
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