I 60 anni di Luca Pirola, Desio in festa

Desio, Luca Pirola, uomo con sindrome di down, uno dei desiani più conosciuti e amati, ha raggiunto il traguardo dei 60 anni

«Sono un uomo libero, e della mia vita, decido io». Se Luca Pirola, cittadino di Desio amatissimo, domenica ha potuto festeggiare il traguardo dei sessant’anni, ha dovuto dire grazie alle persone che lo hanno amato. Ai suoi genitori, Carlo e Argea Pirola, che gli hanno insegnato a essere autonomo, prevedendo che lui sarebbe sopravvissuto molti anni dopo la loro morte; alla sorella maggiore Pinuccia, alla cugina Laura Nobili: la sua famiglia. E poi alla vasta rete di amici che lo hanno aiutato a poter contare sempre sul valore più importante per chi, come lui, è affetto dalla sindrome di down: una vita normale. Tifosissimo dell’Auora Basket, ha ricevuto gli auguri ufficiali dalla società sportiva

I 60 anni di Luca Pirola: decisiva scuola e educazione

«Nel 1962 – racconta la sorella maggiore, Pinuccia Pirola – per loro non c’era niente. Eppure i miei genitori si batterono perché Luca potesse avere tutto. A cominciare dall’istruzione: la scuola elementare e poi la scuola professionale con i laboratori di tessuti e falegnameria. Un impiego in biblioteca, dove ha lavorato per trent’anni, una pensione. E poi la possibilità di coltivare i suoi interessi: il judo e il nuoto, la montagna e il mare, e viaggiare». Tra i suoi interessi, c’è anche un sincero sentimento religioso, che nessuno gli ha mai inculcato: «Ogni domenica va a messa, senza che nessuno gli abbia mai detto di andarci». Indossa la veste bianca di chierichetto in servizio permanente, non dandosi pace fino a quando l’orlo non cade perfettamente allineato alle scarpe e il colletto non è perfetto: «Ho sempre pensato – dice Pinuccia – che le persone come lui hanno un filo diretto con Dio. Ho imparato molto, guardandolo pregare».

I 60 anni di Luca Pirola: tra i preti, don Luca Raimondi il suo preferito

A tutti i sacerdoti dell’oratorio Beata Vergine Immacolata che si sono succeduti negli ultimi cinquant’anni, ha voluto bene: don Luigi Bandera, don Innocente Binda, don Levi Spadotto, don Gianluigi Frova, don Luca Raimondi, don Giuseppe Maggioni, don Pietro Cibra. Ma il suo prete del cuor è don Luca. Pinuccia dice che la forza del suo carattere è la mitezza: «Non conosce il significato della parola cattiveria. Dal suo cuore e dalla sua anima può uscire solo bontà. Una qualità che fa bene agli altri, ma prima ancora a se stesso». Oggi Luca Pirola vive in modo autonomo nella sua casa di Corso Italia, così come desiderarono molti anni fa i suoi genitori.

I 60 anni di Luca Pirola: tra gli amici gli ex sindaci Giampiero Mariani e Roberto Corti

Ad aiutarlo c’è un’assistente ucraina, Irina. E poi, ci sono i suoi amici di sempre: Enrico Ghezzi, l’indimenticabile primo presidente del Codebri, che gli aprì le porte della formazione professionale e dell’avviamento al lavoro; Elisabetta Dell’Orco e il figlio Gilberto Griguoli; l’avvocato Roberto Lissoni; Piero Galimberti, Sara Mariani, gli ex sindaci Giampiero Mariani e Roberto Corti; Piero Galimberti e il Gna (Gruppo Nuova Amicizia), l’associazione che offre occasioni ricreative alle persone con disabilità, che lui ha vissuto intensamente: i ragazzi degli oratori e di chierichetti, che di generazione in generazione non hanno smesso di adottare questo eterno fanciullo. «La vita di Luca Pirola – riflette Pinuccia Pirola – non è stata quella del mulino bianco: seguire Luca, ora come allora, richiede tanto tempo, pazienza e amore».