Fuori porta per Monza e Brianza: che cosa fare nella settimana di ferragosto

Dalla Valsassina a Lecco, fino a Milano: qualche idea per chi resta a Monza e Brianza per una gita agostana.
La sagra delle sagre
La sagra delle sagre pagina Facebook ufficiale di Fontana

Vacanze già finite o non proprio in programma? Tante le proposte per non annoiarsi nei giorni e nelle sere di agosto nei dintorni di Monza e Brianza.

Un evento che dal 1966 caratterizza l’estate in Valsassina è la “Sagra delle sagre” giunta quest’anno alla 58esima edizione. L’evento si terrà dal 12 al 20 agosto tra Barzio e Pasturo con oltre duecento espositori che proporranno la più variegata merceologia, stand, eventi musicali (dal ballo liscio alle cover band di artisti pop e rock) e culturali che inviteranno alla scoperta delle tradizioni della Valsassina.

E sempre in Valsassina è in corso la 51esima Rassegna organistica Valsassinese. L’evento, che è stato aperto a Barzio dall’esibizione del Coro Città di Desio, si svolge nelle caratteristiche chiese di diversi comuni della valle lecchese con concerti a ingresso libero che iniziano alle 21. Martedì 15 a Moggio, giovedì 17 a Taceno, venerdì 18, martedì 22 e venerdì 25 a Barzio, giovedì 24 a Margno e sabato 26 a Maggio. Dal 22 al 25 agosto è in programma a Barzio la Valsassina Organ Master Class dedicata a Johan Sebastian Bach e alla scuola organistica della Germania del Nord.

Fuori porta per Monza e Brianza: tra Milano e Lecco

Un salto nella metropoli per il ricchissimo cartellone di “Milano è Viva – Estate al Castello” promosso dal Comune di Milano nel Cortile delle armi del Castello Sforzesco. In programma concerti, spettacoli di danza e teatro, incontri. La partecipazione agli spettacoli è su prenotazione obbligatoria, anche per gli eventi a ingresso gratuito.

Per le mostre, al Palazzo delle Paure di piazza XX Settembre, 22 nella vicina Lecco è in corso la rassegna “Novecento- Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso” che presenta oltre 60 opere di artisti quali Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai, Renato Guttuso che, nel periodo tra le due guerre, sostennero il ritorno all’ordine, il richiamo alla figurazione senza sconfessare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo delle quali erano stati fautori.