Ci pensava da tempo. Ma non è mai cosa semplice dare vita a un’idea. Poi l’idea è diventata realtà e in pochi giorni ha preso forma. È nata così la Tombolada lombarda, ultima stravagante pensata di Renato Ornaghi, cultore e strenuo difensore del dialetto, della lengua mader.
Una scatola con il più tradizionale di giochi da tavola, quello che fa subito casa, famiglia e Natale: la tombola. Sul tabellone le dodici province lombarde con la traduzione dialettale in lombardo comune di tutti i 1.523 comuni della Lombardia. Per ogni provincia sono state scelte nove città per fare da cartolina alle 108 cartelle. Ma a fare la differenza in questo progetto sono stati i dettagli.
«Non volevo i numeri di plastica e così, anche se non è stato facile, sono riuscito a trovare un produttore che li facesse in legno – spiega Ornaghi – e poi sono andato da un mugnaio per farmi dare del granturco, r formenton, che serve da segna numero». Sul retro di ogni cartella sono proposti sei proverbi regionali, sempre trascritti in lombardo, così come i numeri del tabellone, da uno a 99, tutti rigorosamente in lengua mader. «Questo nuovo progetto è un tentativo divertente di promuovere la conoscenza e la diffusione del dialetto lombardo – continua Renato Ornaghi, già celebre per le sue traduzioni dialettali di mostri sacri del calibro dei Beatles, i Rolling Stones e Bob Dylan -. Pietro Cociancich, con cui ho già collaborato per la traduzione dei testi di Dylan, ha elaborato il lombardo comune, una lingua che può essere compresa in tutta la Lombardia, con l’obiettivo di semplificare la comunicazione e la scrittura».
Della Tombolada lombarda sono già disponibili le prime duecento copie edite da Bellavite in collaborazione con l’Opificio monzese delle pietre dure.
Curiosi e appassionati potranno ordinarla scrivendo a opificiomonzese@virgilio.it oppure acquistarla al Serrone della Villa reale dal 7 dicembre al 21 gennaio, in occasione della mostra “Los Angeles”, organizzata da Bellavite editore.