Virginia Raffaele al teatro Manzoni di Monza con “Performance”

Il teatro Manzoni di Monza inaugura anche la stagione dedicata alla comicità: venerdì 21 “Performance” di Virginia Raffaele. «Ho iniziato a due anni e mezzo con una parolaccia al microfono».
Virginia Raffaele imita Belen Rodriguez
Virginia Raffaele imita Belen Rodriguez

Al Manzoni di Monza è tempo di risate. Prende il via venerdì 21 ottobre alle 21 la stagione di “Teatro Comico”. A rompere il ghiaccio l’one-man-show di Virginia Raffaele, “Performance” (info e biglietti su teatromanzonimonza.it): la comica, attrice e presentatrice romana, ha scelto Monza come tappa d’apertura del suo nuovo tour.

Quali delle sue maschere vedremo sul palco?

I personaggi, o meglio, le “installazioni umane” che porterò in scena, tra cui Belen, la criminologa Roberta Bruzzone, Ornella Vanoni e tante altre, monologano e dialogano tra loro in un gioco di specchi e di rimandi frutto della genialità registica di Gianpiero Solari. Tutte donne molto diverse tra loro, che però sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea declinate secondo la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira: vanità, scaltrezza, voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Qua e là, tra le maschere, in scena arrivo anche io, “vestita” da Virginia Raffaele, che interagisco con le mia creature, in cerca della mia identità.

In base a quali suggestioni sceglie i personaggi da imitare?
Possono essere gli elementi più disparati. Magari un gesto, un timbro di voce, una camminata mi colpiscono talmente tanto che parto da lì per creare l’intero personaggio. Io non riproduco esattamente timbro e tono della persona che imito, piuttosto reinterpreto esseri umani esistenti. Per questo preferisco chiamarle “installazioni umane”, perché c’è anche una visione più personale, una mia chiave di lettura del personaggio. Alcuni sono fisicamente molto stancanti da interpretare: mi alleno ogni giorno.

C’è una maschera a cui è particolarmente affezionata? Qual è, invece, il prossimo personaggio che vorrebbe imitare?
Sicuramente quelle frutto della mia fantasia. In “Performance”, ad esempio, oltre alle imitazioni classiche ci sono anche sue personaggi scaturiti dalla mia fantasia: la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar e l’eterna esclusa da Amici, la cantante Giorgiamaura. Mi piacerebbe, invece, imitare Maria De Filippi, ma riprodurre la sua voce è davvero molto difficile.

Quando ha capito che questa sarebbe stata la sua strada?
A due anni e mezzo, alla festa di primavera del ristorante del Luna Park in cui lavorava la mia famiglia. C’era l’orchestrina che suonava sul palco, io mi sono arrampicata, ho preso il microfono e ho urlato una parolaccia. Tutti sono esplosi a ridere. Io neanche sapevo cosa avevo detto esattamente. Da lì in poi ho cercato le risate continuamente.