La sperimentazione è andata a buon fine. A Monza e in Brianza dei soggetti che hanno ricevuto l’ammonimento dal questore, l’80% che è rivolto ai centri di ascolto non ha reiterato le condotte lesive quali violenza domestica, atti persecutori, bullismo o cyberbullismo.
E’ stato quindi rinnovato, con alcune integrazioni, il “Protocollo Zeus” siglato a marzo dello scorso anno tra Questura e CIMP (“Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”). Si tratta di protocolli messi in atto su tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che porta alla collaborazione tra Questure, Comuni e Centri Specialistici ai quali vengono indirizzati i soggetti Ammoniti.
Monza, rinnovato il Protocollo Zeus e firmato quello per la realizzazione di spazi d’ascolto
Inoltre è stato firmato, nella sala Giunta del Palazzo Comunale, il “Protocollo di Collaborazione per la realizzazione di spazi d’ascolto” sempre rivolti a persone che hanno ricevuto l’Ammonimento per le medesime ragioni. A siglare il documento, lunedì 29 gennaio, in municipio, il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, Salvatore Barilaro, ed il Presidente del CIPM “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”, Paolo Giulini. Presente anche l’Assessore alla Salute e al Welfare Egidio Riva.
Il protocollo contiene delle novità: è stato infatti aggiornato alle recenti modifiche legislative, in particolare in riferimento al “Decreto Caivano” che prevede la possibilità per il Questore di emettere un Ammonimento anche per i minorenni, ultraquattordicenni, che abbiano commesso condotte di bullismo nei confronti di minori, mentre in precedenza era previsto solo per episodi di cyberbullismo, commessi attraverso la rete o i social network.
Monza, rinnovato il Protocollo Zeus per i soggetti ammoniti dal Questore
L’ammonimento è un provvedimento di tipo amministrativo, con finalità preventive, una azione formale con la quale si rende noto alla persona violenta o che abbia messo in atto atti persecutori o bullizzato che le forze dell’ordine sono consapevoli del rischio di un reato. Lo step successivo è l’attivazione del “Protocollo Zeus”: l’autore delle condotte viene informato dai funzionari della Divisione Anticrimine della Questura della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso trattamentale finalizzato alla responsabilizzazione e consapevolezza delle condotte tenute, nell’ottica di implementare la capacità di contenimento e gestione degli episodi di violenza.
Il Comune di Monza, oltre a riconfermare la disponibilità ad offrire al CIPM gli spazi per i colloqui e mantiene il coordinamento e il monitoraggio dell’attività in raccordo con le progettazioni già attive sul territorio si impegna anche a costituire una “cabina di regia” per coordinare gli interventi a favore dei minori sul proprio territorio.
Monza, rinnovato il Protocollo Zeus: l’efficacia è testimoniata dai dati, giù le recidive
L’efficacia è nei dati: a livello nazionale la percentuale dei soggetti ammoniti che ha aderito al trattamento e che, successivamente, è stata denunciata per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori ha, infatti, un andamento decrescente: se nel 2020 erano il 20% di tutti quelli a cui era stata irrogata la misura di prevenzione, nel 2022 la percentuale è scesa al 9%; stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica. Nelle Questure dove sono attivi accordi di collaborazione, le percentuali di recidiva scendono, nel 2022, al 7%.
Inoltre, la Legge Roccella del dicembre scorso ha introdotto una modifica che potrebbe ulteriormente incentivare il ricorso al percorso trattamentale con la possibilità di revoca dell’ammonimento, su istanza della persona ammonita, dopo tre anni dalla emissione, una volta valutata la partecipazione ai percorsi di recupero e gli esiti positivi.
Monza, rinnovato il Protocollo Zeus: in provincia da aprile 2019 sono stati 163 i soggetti ammoniti
Nella provincia di Monza e della Brianza – dall’aprile 2019 (istituzione della Questura di Monza e della Brianza) al 27 gennaio 2024 – sono stati 163 i soggetti ammoniti (80 per atti persecutori e 83 per violenza domestica). Delle 64 persone (53 nel 2023, 11 nel 2024) residenti a Monza e provincia ammonite da quando è stato sottoscritto il Protocollo Zeus, 52 (81%) hanno aderito ai percorsi trattamentali con le operatrici del CIPM e nessuna ha recidivato; 6 (11%) dei 12 ammoniti che non hanno aderito ai percorsi, sono stati denunciati per reati analoghi a quelli che avevano portato all’emissione dell’ammonimento.
Monza, rinnovato il Protocollo Zeus: le voci dei protagonisti
“I risultati positivi di questa collaborazione ci invitano a proseguire la sperimentazione e ad accompagnare con attenzione e sensibilità i percorsi di prevenzione, quale vera chiave di volta nell’affrontare questi problemi, nella consapevolezza che tali percorsi si presentano integrati a quelli offerti a sostegno delle vittime” ha detto il sindaco Pilotto.
“La sottoscrizione del rinnovo del protocollo Zeus testimonia e ribadisce l’importanza di un approccio multidisciplinare alle condotte degli atti persecutori e i risultati raggiunti, come emerge dai dati, testimoniano l’importanza di tale approccio proprio per scongiurare la recidiva delle condotte violente. Pertanto, la Polizia di Stato continuerà il positivo percorso” ha sottolineato il questore Salvatore Barilaro.
“Ad oggi sono stati firmati 29 Protocolli Zeus su tutto il territorio nazionale, andando ad interessare 12 regioni – ha aggiunto Giulini – nel 2021 infatti un finanziamento Europeo ha riconosciuto il valore innovativo e l’efficacia di questa forma di collaborazione tra le Forze dell’Ordine ed il CIPM permettendo, con il progetto ENABLE, di sistematizzare ed estendere a livello nazionale questa prassi trattamentale i cui dati, in tema di prevenzione, sono positivi ed incoraggianti. Dal 2023 – ha concluso – la collaborazione con la Questura di Monza e Brianza ed il Comune di Monza ha permesso di promuovere un lavoro di prevenzione secondaria anche su questo territorio, andando ad incrementare la tutela e sicurezza delle vittime, in linea con le direttive nazionali ed europee e i principi della Giustizia Riparativa”.