Due filari d’alberi porteranno fino alla cascina Cavallera e la vecchia strada che attraversa i campi da Oreno a cascina del Bruno sarà chiusa al traffico. Trasformata in una pista ciclabile o percorso di campagna per runners, con unica eccezione per veicoli a motore prevista per il transito di mezzi agricoli. È già stata aperta in Comune la gara per l’affidamento dell’appalto da 73.500 che dovrà trasformare l’attuale via comunale Della Santa, secondo un progetto approvato prima di Natale dall’amministrazione a 5 Stelle.
Il cambiamento così radicale del collegamento tra Vimercate e Arcore che passa tra i campi, parallelo alla Provinciale 45 “Pagani”, è la soluzione finale trovata dalla giunta del sindaco Francesco Sartini all’esigenza di dover riqualificare la via della Santa che, in diversi tratti, presenta sia sconnessioni dell’asfalto sia cedimenti sul bordo strada. Nella delibera che dà il via libera all’operazione viene chiarito che il progetto può essere fatto rientrare nell’ambito degli interventi finanziabili con il “fondo aree verdi” che contribuiscano ad incrementare la naturalità dei Plis, quindi dei parchi sovracommunali, e a costruire una rete ecologica circostante.
È quindi stato valutato come “tecnicamente valida” la riqualificazione della strada comunale della Santa per il transito esclusivo di bici e pedoni, assieme alla predisposizione di spazi per mettere a dimora in futuro un doppio filare alberato. E a Palazzo Trotti non si è perso tempo, tanto che già pochi giorni dopo il via libera in giunta al progetto è stata predisposta la gara di assegnazione dei lavori, con 11 diverse imprese invitate a presentare un’offerta per l’esecuzione degli interventi di sistemazione del manto stradale e cambiamento del percorso in una pista ciclabile. Sarà quindi selezionata in municipio nelle prossime settimane la proposta economicamente più vantaggiosa e, una volta affidato l’appalto, è previsto che tutte le opere siano eseguite in quaranta giorni lavorativi.
E se cambiano le cose attorno alla cinquecentesca cascina Cavallera, ancora non cambia il suo stato di abbandono. Da poche settimane si è sciolto il Parco della Cavallera costituito tra i Comuni di Concorezzo, Villasanta, Arcore e Vimercate e l’intera area andrà ad assumere ordinamenti diversi dal passato, mentre è anche in corso la stesura della variante al Pgt comunale dove potranno essere anche decise novità sulle destinazioni della cascina.
Ma se la situazione si aggiorna attorno alla Cavallera, sembra invece tutto fermo sulle possibilità di vedere riqualificata e nuovamente in funzione uno degli esempi più significativi dell’architettura rurale della Brianza. Da anni si assiste a un lento degrado della storica cascina, con la parte destra delle stalle e dei fienili crollata da almeno un decennio, mentre l’ala di sinistra della corte ha resistito fino a dicembre 2014 quando è caduta verso la strada.
La grande facciata della Cavallera, risalente al ‘500 ed edificata dagli Scotti, allora cavalieri dell’Ordine di Malta e motivo da cui sembra discenderne il nome, è considerata un’icona del territorio, dell’ambiente e della tradizione di una Brianza agricola che ha resistito fino a pochi decenni fa all’industrializzazione e cementificazione selvaggia del territorio. La cascina nel mezzo che domina il paesaggio nella zona est di Vimercate è in stato di abbandono da circa 15 anni, da quando anche gli ultimi residenti se ne sono andati e da allora il degrado avanza perché si è interrotta la manutenzione.
Si ripetono le iniziative per sollecitare un recupero, l’ultima portata avanti da metà del 2016 dall’associazione Amici della Storia della Brianza che con il presidente, l’architetto Giorgio Federico Brambilla, ha consegnato a fine 2016 al Comune circa 500 firme per la petizione “Salviamo la Cavallera e le cascine della Brianza” un’iniziativa per tenere alta l’attenzione sul valore storico architettonico della cascina, oltre che come stimolo verso i proprietari a fare la giusta manutenzione e verso le Amministrazioni pubbliche a fare il necessario per agevolare la ristrutturazione e la conservazione.
«In questo anno non ci sono stati molti sviluppi – dice Brambilla -. Noi come associazione stiamo contribuendo alla fase partecipata del Pgt presentando le nostre proposte: per la Cavallera chiediamo che si pensi a destinazioni d’uso flessibili, con poco residenziale, per funzioni che permettano un recupero il più fedele possibile alle finiture storiche».
Da parte dell’amministrazione comunale il sindaco Francesco Sartini conferma che ci sono contatti con la proprietà e «sollecitiamo perché ci siano proposte per il futuro della Cavallera. Da parte nostra – dice il sindaco – c’è disponibilità a discutere le varie possibilità di recupero di un edificio così importante per il nostro territorio».
Rispetto allo scioglimento del Parco della Cavallera «non c’è un cambiamento delle regole e tutele – aggiunge Sartini – e Vimercate è orientata verso l’ingresso nel parco del “Pane”. Mentre il nuovo collegamento ciclabile sarà un elemento di valorizzazione di quel territorio, che si presta molto a modalità di fruizione slegate dall’uso dell’auto».