Formazione, innovazione e green al primo posto per l’azienda Edim di Villasanta, che opera nel settore della pressofusione e delle lavorazioni meccaniche per grande industria e automotive. Nata negli anni Sessanta, ex Albertini Cesare, la svolta nel 2017 con l’acquisto da parte del Gruppo Bosch.
«Abbiamo un parco fornitori prevalentemente italiano e attorno alla nostra realtà muoviamo circa 1.200 persone – ha raccontato Fabrizio Sanna, amministratore delegato di Edim, in un focus dedicato dal magazine Genio & Impresa – Ma poiché pensiamo che la relazione con il territorio debba partire anche dalla formazione, in questi anni abbiamo attivato moltissime collaborazioni con licei e istituti tecnici della zona. Ci spinge da un lato la necessità di portare nuove competenze in azienda, dall’altro quello di diventare i promotori di una formazione specifica industriale che possa essere utile e funzionale al settore».
Per quanto riguarda l’innovazione è importante per l’azienda brianzola la componente umana. Il modello di Transizione 4.0 si basa proprio su questo: il know-how dei singoli dipendenti unito ai robot, ai software e all’intelligenza artificiale. E una metodologia di lavoro molto diversa rispetto agli standard, che permette di digitalizzare le raccolte dati e di automatizzare i processi produttivi, mentre risorse e capitale umano si concentrano su tutte quelle attività che richiedono competenze elevate e specifiche. Tradizione e innovazione, che insieme creano valore e incidono sull’efficienza dell’azienda e sulla qualità del prodotto finale.
Ma quali sono nel concreto i progetti di Edim? Innanzitutto Milkrun, un sistema in fase di brevettazione che permette ai macchinari di dialogare tra loro, riducendo i tempi, ottimizzando le risorse e rendendo il luogo di lavoro più sicuro. E poi Rheocasting, un processo di stampaggio appena installato nello stabilimento di Quero, altra sede di Edim in provincia di Belluno.
L’innovazione, qui, consiste nell’industrializzare una tecnologia non nuova, ma mai uscita dallo stadio di “prototipo”. Infine, innovarsi sì, ma sempre con un occhio di riguardo per l’ambiente. L’ecosostenibilità è un aspetto imprescindibile se si vuole essere davvero competitivi sul mercato ed EDiM ne è perfettamente cosciente.
«Vogliamo diventare un’azienda green, a impatto zero – dichiara Sanna – nei nostri due siti abbiamo realizzato due impianti di evaporazione per separare le acque dagli olii utilizzati nei processi produttivi, alimentando un sistema circolare che non inquina e fa risparmiare risorse idriche. In prospettiva, poi, vogliamo investire sul fotovoltaico e su un sistema intelligente di gestione dei consumi elettrici».