Verano: nuovo contratto con Enel Ma le firme non erano le loro

«Hanno falsificato la nostra firma». Non hanno avuto dubbi i coniugi di via 24 Maggio che si sono ritrovati, a loro insaputa, ad aver sottoscritto un nuovo contratto per il consumo di luce e gas. Così, smaltita la rabbia, i due veranesi hanno contattato lo sportello di Adiconsum Brianza.
La coppia non aveva firmato nulla.
La coppia non aveva firmato nulla.

«Hanno falsificato la nostra firma». Non hanno avuto dubbi i coniugi di via 24 Maggio che si sono ritrovati, a loro insaputa, ad aver sottoscritto un nuovo contratto per il consumo di luce e gas. Così, smaltita la rabbia, i due veranesi hanno contattato lo sportello di Adiconsum Brianza, in piazza IV Novembre a Carate, per raccontare a Marzio Galliani la loro disavventura. E’ metà agosto quando suonano alla porta di casa due agenti di Enel, che esibiscono il tesserino di riconoscimento. Chiedono all’uomo a chi fosse intestato il contratto per l’energia elettrica e gli propongono di sottoscriverne uno nuovo, unendo luce e gas.

Lui ascolta, prende nota dell’offerta e risponde che ci vuole pensare qualche giorno. I due agenti, due giovani extracomunitari, se ne vanno. Dopo dieci giorni i coniugi ricevono una telefonata dalla sede Enel di Potenza che li informa che la sottoscrizione del nuovo contratto per luce e gas è andata a buon fine. «Ma io non ho firmato nulla:ho detto che non ero interessata», sbotta la donna, che chiede di ricevere copia della presunta accettazione e registra sulla casella vocale delle società la disdetta del contratto mai sottoscritto. Arriva la copia del contratto e i due veranesi hanno la certezza che qualcuno ha falsificato, tra l’altro malamente, le loro firme, finite in calce a un documento.

Il contratto è stato annullato ma Adiconsum Brianza, l’associazione che tutela consumatori e ambiente a nome della Cisl, è determinata ad andare fino in fondo: ricevuta la segnalazione, Galliani ha contattato la conciliatrice nazionale di Enel inoltrandole le firme originali dei due veranesi e quelle – completamente diverse – in coda al contratto. «Quanto successo a Verano – commenta Galliani – è davvero grave. Quella in calce al contratto non è la firma dei due coniugi, come si vede palesemente. Non vogliamo sporgere denuncia ai carabinieri per non rovinare i due operatori, ma ci auguriamo che siano presi seri provvedimenti perché spiacevoli episodi del genere non capitino mai più».