Varedo, senza casa e malato oncologico: “Aiutatemi a rivedere mio figlio”

Un uomo senza fissa dimora e malato oncologico chiede la residenza a Varedo per poter accedere alle graduatorie degli alloggi comunali e pubblici e poter riabbracciare il figlio
Il municipio di Varedo

Una residenza che può salvare la vita. Un uomo senza fissa dimora e malato oncologico torna a chiedere la residenza a Varedo, che gli è stata tolta per varie vicissitudini, per potere accedere alle graduatorie degli alloggi comunali e pubblici. E potere riabbracciare il figlio.
Dopo avere vissuto per tanti anni alla Valera con la sua famiglia in una casa in affitto, oggi è rimasto vedovo, ha attraversato una vicenda giudiziaria complicata e gli è stato tolto l’affidamento del figlio. Oggi vive nel contesto dell’ospedale di Niguarda dove trova accoglienza quotidiana. Ma vorrebbe tornare nella sua Varedo, la città dove ha vissuto gran parte della sua esistenza, persona apprezzata da tanti per il garbo e la sensibilità.

Varedo, malato e senza casa chiede la residenza per entrare nella graduatoria delle case comunali

“Dopo la morte di mia moglie, tre anni fa, ho avuto il tipico sbandamento che mi ha portato ad avere debiti con la giustizia. A seguito delle mie condizioni psicofisiche i servizi sociali mi hanno tolto l’affidamento del figlio”, che è in una struttura che garantisce il diritto di visita e di relazione tra genitori e figli su mandato del tribunale. “Ho chiesto a più riprese agli incaricati comunali che conoscono benissimo la mia e la nostra vicenda umana, di avere un appuntamento con l’assessore. Ho anche trasmesso la mia personale cartella clinica ai servizi sociali, sanno in che condizioni di salute mi trovo”.

Varedo, il vicesindaco: “Umanamente continueremo a seguire il caso”

Il vicesindaco Matteo Figini: “Umanamente continueremo a seguire e aiutare il caso, ma a livello legislativo e regolamentare non possiamo fare di più. Chiunque ha avuto problemi alloggiativi, lavorativi e sociali sa quanto alacremente lavoriamo per migliorare il buon vivere dei nostri cittadini. Chi non è soddisfatto dovrebbe anche ragionare sul come si è giunti alle criticità”.