Una lettera aperta per Seregno: «Chi si mette in gioco?»

Una lettera aperta per la città di Seregno. La scrive il giornalista Luigi Losa, già direttore del Cittadino, insieme a quanti si rispecchiano in Costruire la città. Il tutto alla vigilia di un incontro in programma per martedì 17 ottobre .
Seregno, Luigi Losa
Seregno, Luigi Losa FABRIZIO RADAELLI

Una lettera aperta per la città di Seregno. La scrive il giornalista Luigi Losa, già direttore del Cittadino, insieme a quanti si rispecchiano in Costruire la città. Una lettera che, alla luce dello scandalo giudiziario che ha travolto la politica locale (con arresto del sindaco per corruzione), si propone come un tentativo “di prendere consapevolezza di una situazione e di assumersi una responsabilità nei confronti di un ‘bene comune’ che interpella e coinvolge tutti e che oggi appare tutto da ricostruire o recuperare”.

Il tutto alla vigilia di un incontro in programma per martedì 17 ottobre in Sala Gandini a Seregno per continuare il confronto a partire dal discorso di Papa Francesco sulla “buona politica”.

Ecco la lettera aperta.

“Una bufera giudiziaria ha investito anche la nostra città, con indagini per corruzione e la nomina di un commissario per la verifica di episodi di collusione con la criminalità organizzata: ne usciamo delusi, disorientati e umiliati.

Seregno è ferita: è un fatto grave e ci mette di fronte alla triste realtà di una criminalità organizzata che si diffonde ed è in grado di corrompere e distogliere dal bene della città chi è chiamato ad amministrare.

Seregno è ferita nella sua dignità che si fonda su una storia di impegno, serietà e generosità: ne sono viva testimonianza opere che fanno della ricerca del bene e della accoglienza impegno quotidiano. Ne fanno viva testimonianza le numerose associazioni di volontariato che vedono l’impegno costante e disinteressato di centinaia di persone.

I tristi fatti che hanno portato alla ribalta della cronaca la nostra città sono stati possibili anche per l’indifferenza che ha delegato, senza controlli, a poche persone, la gestione della “cosa pubblica”.

Come ridestarci dal torpore? Ridare vivibilità alla nostra città è l’intento che ci spinge a scrivere questa “lettera aperta”, per dare voce a quello che tutti i cittadini e le forze sociali di Seregno desiderano per la nostra città.

Tutti siamo chiamati a vigilare per il bene della città, perché i valori di una società buona non siano più calpestati.

Siamo chiamati, tutti, a metterci in gioco in prima persona di fronte ad una emergenza educativa dato che mettendo al primo posto i propri calcoli e i propri interessi si apre la strada al degrado del tessuto sociale con gravi conseguenze per tutti.

Consideriamo con semplicità e serietà la necessità di camminare e costruire insieme lasciando da parte l’indifferenza e lo scetticismo non restando a “guardare dal balcone” come ci ha richiamato Papa Francesco in un recente discorso sulla politica a Cesena. Tutti dobbiamo condividere le ragioni di una speranza e lavorare per il bene comune per favorire lo sviluppo di una città che tenga conto delle esigenze di tutti, operando nella legalità e nella collaborazione, mettendoci in gioco in prima persona.

Ti chiediamo di iniziare insieme un percorso per condividere le ragioni dei valori in cui crediamo, per ricercare il bene comune, per ricostruire uno spirito di appartenenza e partecipazione.

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