Un museo regionale, con ambizioni nazionali. Il che significa, prima di tutto, uno status diverso, esigenze diverse, obblighi diversi. Poi, potenzialmente, finanziamenti che finora la Reggia di Monza non ha mai potuto avere. Passa il primo gradino il progetto voluto dal presidente del Consorzio Paolo Pilotto per fare di Villa reale un museo riconosciuto: la giunta regionale ha votato e approvato il suo riconoscimento formale.
Succede due anni dopo la decisione e l’avvio del complesso iter burocratico partito nel mese di dicembre del 2023. A poco meno di 24 mesi arriva il sì del Pirellone. “La delibera istituisce formalmente il Museo Villa reale di Monza, così come scritto nel testo, al primo e secondo piano nobile dell’edificio piermariniano – aveva scritto allora il Cittadino – . Ora andranno compilate le domande e andrà stilato il regolamento come prevede la normativa. Il museo dovrà avere un direttore (e forse anche in questo senso si orienterà la scelta del prossimo manager della reggia) che può però delegare alcune funzioni necessarie, come il ruolo di conservatore, ad altre persone“.
La Reggia di Monza è diventata museo regionale, ultimi passi
Nelle scorse settimane c’era stato un altro sopralluogo degli incaricati di Regione Lombardia per verificare i requisiti. Erano gli stessi giorni in cui si era appreso che alla Reggia erano arrivati arredi e oggetti necessari per riempire le sale e avere la strada in discesa per il riconoscimento. La scorsa estate c’erano state anche le operazioni alla Cappella reale, a loro volta preliminari per il riconoscimento. Ora la notizia.
Tra i primi a commentarla, il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Alessandro Corbetta, peraltro di Besana Brianza. “Un traguardo atteso e meritato, frutto del lavoro portato avanti dal Consorzio Villa reale e Parco di Monza. Da oggi (lunedì 24 novembre, ndr), la Reggia entra nel circuito dei musei riconosciuti della Lombardia: significa più qualità nei servizi, più possibilità di fare rete, più opportunità per ampliare l’offerta culturale e attirare nuovi visitatori. Un salto di livello che permette alla Villa di crescere ancora, anche in termini di professionalità e progettualità”.
Il futuro è un passo ulteriore: entrare nella rete nazionale dei musei riconosciuti non solo dalla Regione, ma dallo Stato, attraverso il ministero dei Beni culturali, che peraltro risiede come socio fondatore nel consiglio stesso del Consorzio.