Vandalizzata la tomba di due coniugi nel cimitero di Triuggio. È la quarta volta negli ultimi mesi e tra i famigliari e gli amici residenti in paese c’è tanta rabbia per l’ennesimo atto di sfregio compiuto ai danni della sepoltura nell’ultimo vialetto del cimitero.
«Fa molta rabbia e lascia l’amaro in bocca – ha detto il figlio della coppia – Non abbiamo idea di chi possa essere stato, quando lo prenderanno non voglio sentire giustificazioni». I fatti risalgono alla notte tra venerdì 1 giugno e sabato 2 giugno, in quell’arco temporale ignoti hanno preso a calci sia il lume sia il portavasi della tomba facendoli volare lontano e danneggiandoli in modo serio.
«Siamo sicuri, deve essere stato venerdì pomeriggio o venerdì sera perché con mio fratello andiamo tutte le mattine al cimitero a trovare i nostri genitori. È una tappa quotidiana prima di iniziare la giornata e venerdì mattina era tutto in ordine».
I fratelli dopo l’amara scoperta di sabato mattina sono andati dritti dai carabinieri in caserma a Biassono per sporgere denuncia contro ignoti. È la terza denuncia che depositano, la prima otto mesi fa quando si era verificato l’atto vandalico numero uno, era l’autunno del 2017 (per il secondo atto vandalico i danni erano così contenuti che i fratelli non si rivolsero ai carabinieri, avevano ipotizzato che forse lampada e vaso in quell’occasione potevano essere caduti in modo accidentale, ndr).
«Abbiamo chiesto al sindaco di Triuggio Pietro Cicardi di mettere delle telecamere per controllare il cimitero, almeno una che possa inquadrare la tomba dei nostri parenti – ha aggiunto – Si è impegnato a fare qualcosa. Ormai è la quarta volta che ci succede ed era una di troppo anche la prima. Vogliamo scoprire chi è stato e perché. Non capiamo il motivo di tanto accanimento».
Oltre a quello morale c’è stato anche un danno economico non indifferente. «Quello che un po’ mi consola è trovare appoggio in chiunque venga a sapere di questa storia: i miei conoscenti ma anche persone che non conosco direttamente ci hanno manifestato tanta solidarietà».