Trenord smentisce il sindaco Maurilio Longhin sulla riapertura a febbraio delle due fermate nelle Groane lungo la Saronno-Albairate. «Non sono in previsione modifiche all’orario in vigore – fa sapere la società titolare del trasporto ferroviario in Lombardia – I pochi viaggiatori che utilizzavano le stazioni ora non attive (Cesano-Groane e Ceriano-Groane) hanno a disposizione una stazione ferroviaria alternativa, Ceriano Laghetto Solaro e Cesano Maderno, a pochi chilometri».
Il primo cittadino cesanese non ci sta e ribadisce: «Nell’ultima riunione del tavolo sulla Sicurezza, convocata lunedì 17 dicembre a Monza, alla richiesta del prefetto e del colonnello dei carabinieri di riattivare le due fermate soppresse Trenord, presente all’incontro, si era impegnata ad accogliere le richieste e anzi a riattivare le fermate terminata la fase di sperimentazione del nuovo orario». È una battaglia sul filo delle parole quella che si trascina da settimane tra Trenord e i comuni di Ceriano Laghetto e di Cesano Maderno. Dal 9 dicembre la società di trasporti su rotaia ha cancellato le fermate Cesano-Groane e Ceriano-Groane per velocizzare le corse: Trenord ha definito controproducenti quattro stazioni in quattro chilometri. «Le modifiche al servizio sulla linea S9 Saronno- Albairate introdotte con l’orario invernale in vigore dallo scorso 9 dicembre, inclusa la soppressione delle fermate di Ceriano Laghetto-Groane e di Cesano Maderno-Groane – proseguono da Trenord – hanno dato risultati significativi già nelle prime settimane: la puntualità sulla linea è passata dal 50 per cento al 90 per cento. Tale miglioramento ha ripercussioni positive sul trafficatissimo nodo di Monza, da cui passano ogni giorno circa 350 treni».
Per il sindaco di Cesano Maderno quello che conta è l’impegno preso al tavolo istituzionale. «Ricordo benissimo quella riunione – prosegue Longhin – Trenord, presente insieme ad esponenti di Ferrovie Nord, disse che l’orario invernale in vigore dal 9 dicembre era solo sperimentale. A fine gennaio si sarebbero tirate le somme. Una frase che fece letteralmente saltare sulla sedia noi sindaci, insomma tutti pensavamo che la decisione presa fosse definitiva. Logico ribadire nuovamente le criticità insorte dopo la cancellazione delle due fermate, con spacciatori e soprattutto tossicodipendenti in cammino sui binari per comprare la droga nei boschi, e ricordare le azioni avviate per contrastare il fenomeno: nuove strade, nuovi mezzi per le forze dell’ordine, un bosco maggiormente visibile, presidi più costanti. Il prefetto e il colonnello dei carabinieri avevano accolto la nostra voce e chiesto a Trenord la riattivazione. I portavoce presenti si erano impegnati a farlo da febbraio».