La Regione continuerà a investire sul nodo ferroviario di Monza, congestionato da anni: lo afferma l’assessora lombarda alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi in un frangente in cui guasti e incidenti di diversa natura hanno moltiplicato i ritardi e acuito i disagi dei passeggeri.
La situazione, affermano in molti, andrebbe affrontata con interventi strutturali: nelle ultime settimane più di un politico ha richiamato l’attenzione sulla necessità di razionalizzare il servizio, anche eliminando alcune corse. L’incremento del 15% dei treni che viaggiano su una rete immutata da decenni potrebbe, secondo più di un esperto, essere tra le cause dei ritardi cronici: la situazione, oltretutto, potrebbe non migliorare di molto entro febbraio 2026 quando saranno inaugurate le Olimpiadi Milano-Cortina e molti tra spettatori e addetti ai lavori saliranno sui vagoni diretti in Valtellina.
Treni, la stazione di Monza «nodo fondamentale»: i tavoli tecnici
La Regione, afferma la Terzi, negli ultimi anni ha avviato diverse azioni per adeguare il nodo di Monza che «è uno tra quelli fondamentali del sistema ferroviario regionale, inserito all’interno della direttrice internazionale del Gottardo, lungo il Corridoio Mare del Nord–Reno-Mediterraneo». L’esponente della giunta Fontana ricorda i 4 milioni di euro stanziati per la fermata di Monza Est «che dovrebbe entrare in esercizio nel 2028».
«Sono in corso – prosegue – diversi tavoli tecnici con Rfi, il Comune e Fssu per la sottoscrizione, prevista a breve, di uno specifico protocollo per definire gli interventi necessari ad adeguare la stazione di Monza alle future esigenze della mobilità passeggeri e merci e per ottimizzare le funzioni di interscambio anche in relazione al prolungamento della linea 5 dalla metropolitana». Per migliorare l’interscambio tra lo scalo ferroviario e la futura fermata della tratta lilla, aggiunge, nell’ambito del Piano Lombardia la Regione ha destinato venti milioni di euro al Comune.
Treni, la stazione di Monza «nodo fondamentale»: la Milano-Chiasso
Altri cantieri riguarderanno la direttrice internazionale Milano-Como-Chiasso: «Rfi – precisa la responsabile delle Infrastrutture – ha ultimato negli anni diversi adeguamenti e sono in fase di completamento importanti interventi tecnologici per migliorare la sicurezza sia del traffico passeggeri sia di quello merci. Inoltre, nell’ultimo aggiornamento dell’accordo internazionale tra il ministero dei Trasporti e la Confederazione Elvetica, sono previsti, anche in condivisione con la Regione, ulteriori opere di potenziamento della direttrice che saranno avviate nel medio lungo periodo».
L’elenco dei progetti comprende lo scavalco del bivio Rosales sulla linea Milano–Chiasso, la posa di nuovi binari di precedenza a Seregno e del terzo binario tra Cantù, Carimate e Camnago sulla linea Milano-Chiasso. Quest’ultima opera, con il potenziamento di un tratto lungo otto chilometri che sulla carta dovrebbe essere realizzato entro il 2035, dovrebbe ridurre i tempi di percorrenza dei treni diretti in Svizzera, utilizzati da pendolari e frontalieri, e contenere i ritardi accumulati sul lato italiano della tratta che provocano pesanti disagi ai passeggeri.