Se è la prima impressione quella che conta, allora i turisti che a breve raggiungeranno Monza in treno non saranno molto entusiasti di visitare Monza. Vetrate in frantumi, muri imbrattati, obliteratrici rotte o completamente mancanti, estintori inesistenti e l’atrio utilizzato come ritrovo (spesso chiassoso) di gruppi di clochard. Questo il ritratto poco edificante della stazione ferroviaria a due mesi e mezzo da Expo, con Monza sede di rappresentanza e la presenza di navette che dalla stazione trasporteranno i turisti direttamente alla Villa reale.
Un ritratto ormai consueto per i pendolari ma che, all’occhio di chi abitualmente non utilizza il treno, appare poco confortante e rassicurante. Il nostro viaggio inizia direttamente da piazza Castello, dove arrivano e partono gli autobus. Ma anche dove si ritrovano gruppi di persone dall’aria poco rassicurante, ragazzi che il sabato pomeriggio bivaccano con lattine di birra e superalcolici. Per non parlare del parcheggio, dove da tempo staziona un’automobile probabilmente rubata e con il vetro del passeggero rotto. Ma anche uscire dalla stazione è pericoloso. Infatti in diversi punti ci sono profonde voragini che, soprattutto la sera e con l’illuminazione non sempre perfetta, può trasformarsi in pericolosa trappola.
Il peggio però deve ancora arrivare, con la sorpresa non certo piacevole di entrare in una stazione dove i muri sono completamente imbrattati, dalle cassette mancano gli estintori e sulla parete ci sono ancora i resti di un tentativo di incendio. E poi gli ascensori spesso fuori servizio e ciclicamente riparati. Proseguendo verso i binari si notano i vetri delle bacheche con gli orari in frantumi e con il nastro bianco e rosso a indicare il pericolo.
Arrivati al primo binario, poi, balza all’occhio l’obliteratrice mancante e una lunga coda all’ingresso di persone che devono timbrare il biglietto. Per poi arrivare nell’atrio dove, anche il tardo pomeriggio, accanto ai distributori automatici si riuniscono alcuni senzatetto che qualche volta discutono e alzano la voce. Senza contare la presenza periodica di tossicodipendenti nei bagni: «Ogni tanto ci tocca chiamare i soccorsi, perché si sentono male», conferma un addetto alle pulizie. Ma quello che maggiormente stupisce il viaggiatore è la presenza di diversi esercizi commerciali vuoti, sia sul lato di piazza Castello sia all’ingresso principale.
Un problema, quella della presentazione non proprio eccellente della stazione ferroviaria, ben nota anche all’assessore Paolo Confalonieri. «Come Comune non possiamo fare nulla – commenta – Non è di nostra competenza. Non possiamo andare a comandare a casa degli altri. Quello che possiamo fare e che da tempo stiamo facendo è sollecitare le Ferrovie di intervenire su quelle problematiche che ci vengono segnalate dai cittadini».
«Siamo consci di questa situazione, ma ci stiamo sforzando di sistemare tutti gli atti di vandalismo ai quali la stazione viene sottoposta». Questo il primo commento che ci riferiscono dall’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato. «Noi e i nostri utenti siamo vittime di questi gesti di vandalismo – riferiscono – Non appena veniamo a conoscenza di qualche gesto, immediatamente lo segnaliamo a chi di dovere e ci mobilitiamo per intervenire e sistemare il problema». Che però una volta sistemato viene nuovamente depredato. «Un esempio emblematico è quello dell’area commerciale vuota che affaccia su piazza Castello – precisano – L’anno scorso è stata presa di mira numerose volte e ogni volta che viene depredata immediatamente noi interveniamo per sistemarla anche se questo comporta costi». E in previsione di Expo l’unica soluzione è continuare su questa linea. «Se deturpano e vandalizzano i nostri spazi non possiamo fare altro che rimediare al danno subito – aggiungono – Comprendiamo bene il disagio degli utenti ma in questa faccenda anche noi siamo le vittime di chi non ha rispetto per i beni della collettività».