Il “Fondo famiglia lavoro” della Diocesi di Milano passa alla “terza fase” e pensa soprattutto alle giovani generazioni, alle prese con una crisi che li rende sempre più poveri. Istituito la notte di Natale del 2008, all’inizio della crisi economica, il fondo si è evoluto nel tempo e oggi si adatta alle mutazioni del contesto. Nelle prime due fasi sono state incontrare oltre 14mila persone, aiutate quasi 11mila con 21 milioni di euro. Ora sono due le principali novità del nuovo percorso presentato mercoledì 19 ottobre dal cardinale Scola. Primo: rispetto al passato, il Fondo concentra tutte le risorse e gli sforzi per favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro attraverso lo strumento del tirocinio. Tutte le donazioni raccolte vengono impiegate per finanziare questa misura. Secondo: per favorire i reinserimenti lavorativi dei propri beneficiari, il Fondo stringe un patto con le imprese. Alle associazioni imprenditoriali viene proposta una lettera d’intenti per l’adesione al progetto con la quale si impegnano a promuovere presso i propri associati l’avvio dei tirocini.
E con la firma dell’intesa, le associazioni imprenditoriali indicano all’Arcivescovo il proprio rappresentante per il neo costituito Comitato dei Sostenitori, entrando così negli organi statutari del Fondo Famiglia e Lavoro 3.0 e diventando corresponsabili dei progetti. Hanno già sottoscritto la lettera d’intenti Acli milanesi, Aslam, Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Coldiretti Lombardia, Compagnia delle Opere di Milano, Confapindustria Lombardia, Confartigianato Lombardia, Confartigianato Milano Monza Brianza, Confcommercio Lombardia, Confcooperative, Economia di Comunione, GiGroup, Manpower, Randstad, Ucid, Umana, Unione Artigiani della Provincia di Milano.
Per accedere agli aiuti, le persone che hanno perso il lavoro dovranno rivolgersi agli oltre 70 distretti del Fondo Famiglia Lavoro operativi nei decanti della Diocesi di Milano già nelle precedenti fasi.
«Girando per la diocesi sento ancora una grande preoccupazione sul lavoro legata soprattutto ai giovani. Saranno la prima generazione che starà peggio dei loro padri. Ma vedo anche che sono dinamici e creativi. A loro ma anche ai quarantenni disoccupati è rivolta questa terza fase del Fondo che abbiamo voluto chiamare “Diamo lavoro” introducendo due novità» .
Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, presentando la terza fase.
«La prima è la scelta di utilizzare gli strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro; la seconda è il coinvolgimento delle aziende e associazioni imprenditoriali. Fino ad ora avevano partecipato al Fondo cittadini, fondazioni, ma mancava il mondo produttivo. Ora invece è coinvolto e ciò rappresenta una vero salto di qualità per superare la fasi precedenti che erano state soprattutto interventi di beneficenza».
«Non lasciare da sole le persone» è di fatto in sintesi l’obiettivo di “Diamo Lavoro”. «Attraverso la rete delle associazioni aderenti – ribadisce il direttore della Caritas, che è anche il segretario del comitato del Fondo Famiglia Lavoro, Luciano Gualzetti – predisporremo percorsi di reinserimento nelle imprese che avranno espresso la loro disponibilità, attraverso l’istituto del tirocinio di reinserimento lavorativo. Per tutta la durata del progetto, da tre a sei mesi, ogni tirocinante riceverà un borsa lavoro, non inferiore a 400 euro mensili, come indennità, finanziata dal Fondo. “Esperti del lavoro” valuteranno i profili e individueranno i percorsi formativi insieme ai rappresentanti territoriali indicati dalle associazioni imprenditoriali, in base anche alle opportunità del mercato del lavoro locale».
Il Fondo “Diamo lavoro” sarà alimentato con le donazioni dei cittadini. «Ci rivolgiamo a loro, a quelli che in questi sette anni, ci hanno permesso di ridistribuire 21 milioni di euro, un piccolo miracolo, fatto da chi pure in tempi difficili, ha messo mano al portafoglio e non una sola volta», ha sottolineato don Davide Milani, responsabile comunicazione della Diocesi di Milano, annunciando le tappe principali della campagna di fundraising che parità già nelle prossime settimane e che vedrà coinvolti proprio i giovani con un contest per videomaker.