T-red di Brugherio in Procura: sulle multe la scure dell’indagine

Le multe da t-red a Brugherio sarebbero approdate agli uffici della Procura di Monza con la possibilità che diventino oggetto di un fascicolo indagine. Le minoranze di Brugherio (Lega, F.I., Lista Assi) sulla vicenda hanno chiesto un consiglio comunale aperto.
Brugherio t red servizio iene marzo 2022
Brugherio t red servizio iene marzo 2022 Davide Perego

Multe da t-red a Brugherio: l’argomento sarebbe approdato agli uffici della Procura di Monza con la possibilità che diventi oggetto di un fascicolo indagine.

Sempre che l’autorità giudiziaria preposta non decida per l’archiviazione. È quanto emerso nei giorni scorsi da indiscrezioni circolate in città che non trovano ufficiali conferme, ma che sembrerebbero piuttosto fondate. Sulla piega che prenderà l’iter non ci sono certezze. Comunque vada, si tratta di un ulteriore carico sulla spinosissima questione che si è abbattuta come una slavina sull’estate 2021 di brugheresi e non, cittadini e amministratori.

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Sotto accusa ci sarebbero gli apparecchi di viale Lombardia e il loro ambito di utilizzo, argomento fortemente dibattuto e messo sotto accusa anche nel servizio web della redazione de Le Iene confezionato dalla iena brugherese Alessandro De Giuseppe e andato online la settimana scorsa.

Il tema, è noto, riguarda l’applicazione del t-red (che non è di ultima generazione) anche per sanzionare l’invasione di corsia e non solo per i passaggio con il rosso. Una pratica che, diceva in consiglio la settimana scorsa Roberto Assi dall’opposizione, lascerebbe spazio a dubbi considerato che i quattro nuovi apparecchi acquistati di recente sono invece della versione 2.0, esplicitamente autorizzata a sanzionare anche il passaggio di corsia.

Il servizio delle Iene, intervistando una giovane brugherese che ha collaborato tramite cooperativa con il comando di Polizia locale, ha sollevato l’ulteriore questione dell’impiego di personale esterno e non qualificato in procedure che richiedono l’intervento di un pubblico ufficiale.

Se le dichiarazioni della giovane fossero veritiere, potrebbe configurarsi un illecito, ma su questo punto va detto che non è possibile avere certezza di come si siano svolti esattamente i fatti. Non risultano al momento iniziative di tipo giudiziario.

In questo scenario, suona come un ingresso a gamba tesa la proposta delle minoranze (Lega, F.I., Lista Assi): perché non organizzare un consiglio comunale aperto sul tema? Non si tratta di una domanda provocatoria: giovedì la richiesta di convocazione è stata regolarmente protocollata. E non si tratta nemmeno di ingenuità: il livello di tensione raggiunto dalla popolazione è stato più che chiaro a luglio, durante il consiglio comunale in cui si parlava della valanga di contravvenzioni che stava arrivando. Un’assemblea a porte chiuse, con forze dell’ordine dentro e fuori dall’aula e una piazza Roma gremita di persone inferocite.