Seregno, una cerimonia ricorda i caduti a Nassiriya: «Impegniamoci a tenere viva la memoria»

L'appuntamento, di fronte ad una rappresentanza di studenti della scuola Don Milani, ha registrato la testimonianza di monsignor Angelo Frigerio, a lungo cappellano militare
La tradizionale foto di gruppo al termine della cerimonia

Mantenendo fede ad una tradizione che si è consolidata nel tempo, Seregno ha ricordato martedì 12 novembre il ventunesimo anniversario dell’attentato di Nassiriya, in Iraq, costato la vita a ventotto persone impegnate sul posto in una missione di pace. Teatro della cerimonia, promossa dall’amministrazione comunale, con il coinvolgimento dell’Arma dei carabinieri, delle associazioni d’arma e combattentistiche e degli studenti della secondaria Don Milani, è stato il parco intitolato ai caduti di quel tragico giorno, tra le vie Parini e Carroccio.

Nassiriya: l’omaggio ai caduti nel tragico attentato

Una studentessa della Don Milani legge i nomi delle vittime

L’appuntamento è stato aperto dalla lettura dei nomi delle vittime, scanditi dagli studenti della Don Milani. Subito dopo, il sindaco Alberto Rossi ed il maggiore Corrado Quarta, comandante della compagnia locale dei carabinieri, hanno reso omaggio alla stele commemorativa. «Il rischio è di scoraggiarsi -ha poi sottolineato il primo cittadino, rivolto ai giovani presenti, in riferimento alle più recenti cronache di conflittie di pensare che la guerra sia un’abitudine. La storia dei caduti a Nassiriya testimonia che una vita con ideali e valori forti è una vita ben spesa. La loro storia dimostra che ogni sforzo in direzione della pace è uno sforzo giusto».

Nassiriya: la testimonianza di monsignor Angelo Frigerio

Monsignor Angelo Frigerio durante il suo intervento

Un contributo significativo lo ha quindi offerto monsignor Angelo Frigerio, tornato da qualche anno a Seregno, dopo la sua lunga esperienza come cappellano militare. «Quando le salme sono rientrate in patria -ha raccontato-, a Ciampino c’era tanta gente. C’erano anche tanti ragazzi, che erano lì ad accogliere i loro fratelli ed i loro genitori. Quel giorno, ho pensato a come non esista un destino per l’ideologia, sia essa politica o religiosa». L’approfondimento è poi proseguito: «La memoria è importante. Dobbiamo aiutare la nostra società a non ammalarsi di Alzheimer. La società non deve dimenticare le sue radici e chi ha dato la vita per la libertà. Impegniamoci a tenere viva la memoria». Il canto dell’inno nazionale, accompagnato con gli strumenti musicali dagli studenti, ha infine concluso la cerimonia.

L'autore

Seregnese, classe 1973, lavoro a “Il Cittadino di Monza e Brianza” dal 1998 e mi occupo dei paesi della Brianza Nord. Presidente del Circolo culturale San Giuseppe di Seregno tra il 2013 ed il 2019, ho curato in prima persona o partecipato alla stesura di più di una ventina di pubblicazioni, tutte riguardanti storie o personaggi della città in cui sono cresciuto e vivo.