Per solennizzare la festa del santo Crocifisso miracoloso e della basilica san Giuseppe di Seregno, sabato 24 settembre, la messa delle 18 è stata presieduta dal cardinal Angelo Bagnasco, già arcivescovo di Genova e già presidente della Conferenza episcopale italiana. Nell’introdurlo ai fedeli presenti in gran numero nella chiesa madre della città, il prevosto monsignor Bruno Molinari, ha ricordato i legami che Seregno ha con Genova, che ha avuto come cardinale negli anni Venti, Dalmazio Minoretti, che era stato parroco a Seregno per otto anni e poi vescovo di Crema, ma anche il collegamento col cardinal Dionigi Tettamanzi, che è stato arcivescovo di Genova prima della nomina a Milano e non ultimo l’amicizia col seregnese monsignor Angelo Frigerio, quando era in servizio all’ordinariato militare d’Italia e Bagnasco suo superiore.
Seregno: l’omelia dedicata alla sapienza
All’omelia l’eminenza ha ringraziato per il cordiale invito monsignor Molinari, i suoi collaboratori e tutti i fedeli presenti invitandoli a pregare il Signore per la santa Chiesa e per il mondo intero bisognoso di giustizia e pace. Ha preso spunto dalla liturgia che parla di sapienza per affermare che “tutti ne abbiamo bisogno, specialmente oggi nel mondo occidentale, che a volte sembra impazzito e che, cosa ancora peggiore, crede di essere talmente all’avanguardia da volersi imporre al resto del pianeta. Ma affinché la sapienza ritorni nel mondo, ci vogliono degli uomini sapienti”.
Si è chiesto: “Cos’è la sapienza?” Alla luce del buon senso comune pensiamo che è sapiente colui che non spreca il suo tempo in cose inutili”.
Ha concluso cosi: “Occorre entrare nell’intimità con il Signore, stare davanti a lui ogni giorno facendo tacere i rumori fuori e dentro di noi con il silenzio della sua compagnia, cuore a cuore, è essere introdotti lentamente nel suo modo di vedere e amare. La strada della sapienza è tracciata, è quella dell’intelligenza è quella della fede. La divina Eucaristia ne è la fonte, la scuola, l’esempio. Gesù dall’alto della croce, guarda l’umanità e il mondo con gli occhi della verità e dell’amore. Sono questi gli ingredienti della sapienza: la verità che non ha paura di chiamare le cose con il suo nome, l’amore che non ha paura di avere fiducia”.
Al termine della messa il cardinal Angelo Bagnasco è sceso dall’altare per salutare e intrattenersi con tutti i fedeli.