Seregno, comunicato di Aeb: «Non pregiudicata la stabilità dell’operazione di integrazione societaria»

Con un comunicato la società interviene dopo le decisioni adottate dal Consiglio di Stato. Il consigliere regionale Marco Fumagalli (M5S): «Mi auguro che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato voglia finalmente intervenire in giudizio»
Marco Fumagalli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle
Marco Fumagalli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Paolo Colzani

L’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A e le ultime decisioni adottate in proposito dal Consiglio di Stato di Roma continuano a tenere banco nel mondo politico, non solo brianzolo. Con un comunicato la società seregnese ha precisato che «le ordinanze del Consiglio di Stato, depositate negli appelli notificati da Aeb e dal Comune di Seregno per la riforma della sentenza emessa dal Tar di Milano sul ricorso del consigliere comunale Tiziano Mariani, hanno negato la sospensiva, perché il Consiglio di Stato ha ritenuto che la sentenza non pregiudichi la stabilità dell’operazione di integrazione societaria. Inoltre, il Consiglio di Stato, per la peculiarità e la delicatezza della materia, ha ritenuto di fissare un’udienza di merito già all’inizio di luglio. Aeb conferma altresì di aver impugnato davanti al Consiglio di Stato, con separate e distinte istanze di sospensione cautelare, anche le sentenze del Tar di Milano emesse sui ricorsi di alcune imprese e che le considerazioni del Consiglio di Stato sulla sentenza per il ricorso di Mariani sono specifiche e non mutuabili alle altre sentenze».

Dal canto suo, Marco Fumagalli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, firmatario di un ricorso insieme a due imprese, ha lanciato un appello personale, dopo che il Tar ha escluso la sua legittimazione attiva nella querelle: «Il Consiglio di Stato ha evidentemente ritenuto che ci siano degli elementi tali per cui l’operazione è da ritenersi illegittima. Per quanto riguarda la mia posizione processuale, mi auguro che, preso atto di tutto questo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato voglia finalmente intervenire in giudizio, sollevandomi dalla necessità di tutelare un interesse pubblico per il quale la competenza è sua o di altre autorità e non di un consigliere regionale, che al limite può avere un ruolo di stimolo ed opposizione, ma che da un punto di vista processuale è di facile contestazione».