Frustazione, esasperazione, indignazione. È ciò che stanno provando ormai da anni i residenti nel centro di Seregno, in piazza Risorgimento, viale dei Giardini, piazza Martiri della Libertà, vicoli alla Chiesa e Sant’Ambrogio, piazza Italia e della Concordia. Le famiglie che vivono nel cuore della città, non ce la fanno più.
Non ne possono più delle scorribande di bande di ragazzi e giovani che soprattutto nelle sere dei giovedì e del fine settimana, ma anche durante i pomeriggi, imperano indisturbati nella zona, sbraitando, consumando di tutto, scazzottandosi, sporcando, insultando, tenendo sotto scacco decine e decine di famiglie che desidererebbero poter riposare in tranquillità nelle loro abitazioni. L’ennesima goccia che ha fatto traboccare il vaso è dello scorso week-end, quando ancora intorno alle 3 di notte imperava il caos.
«Non sappiamo più cosa fare e a chi rivolgerci – ha spiegato Andrea Grasselli, a nome di tante famiglie – Polizia locale e Carabinieri vengono informati, ma non succede mai niente. Abbiamo un filo diretto con l’assessore alla Sicurezza William Viganò, il quale ha sempre dimostrato grande sensibilità ai nostri problemi, che purtroppo rimangono tali. Bisognerebbe che le forze dell’ordine facessero un’azione di forza, prendano questi ragazzi, li portino in caserma e informino i loro genitori. Forse solo così si riuscirà a mettere fine a questa situazione. Per queste bande Seregno è diventato il paese di Bengodi. Piazza Risorgimento e viale dei Giardini, domenica mattina 4 ottobre, erano un campo di battaglia, piene di bottiglie di alcolici di qualsiasi tipo vuote e rotte con vetri dappertutto, senza dire di cartacce, resti di alimenti e vomiti ovunque. Era anche il giorno delle Cresime e molte famiglie e delle bambine che avevano la cerimonia si sono messe a pulire».
Questa triste situazione che si protrae senza soluzione di continuità da tempo, ha portato già parecchie famiglie a lasciare i palazzi e trasferirsi altrove. E altre sono in procinto di farlo. «Io che abito al 12esimo piano – ha detto un componente del controllo di vicinato – sento questo frastuono infernale e immagino il disagio delle famiglie dei primi piani. E rincasando per lavoro anche oltre la mezzanotte vedo questi ragazzi fare ovunque i loro bisogni».
È il caso di un angolo seminascosto, accanto ad un piccolo spazio a verde, di via Lamarmora, che da diverso tempo è stato trasformato in una toilette a cielo aperto. Ii residenti, a più riprese e per ragioni di igiene, hanno ripulito la zona a proprie spese e con le proprie mani. A nulla finora sono valsi i cartelli con scritte dissuasive che sono stati disseminati nella zona.