È venuto a mancare nel 2016 ma risulta possessore di ben 38 auto, trenta delle quali acquistate dopo la sua morte. È questa l’incredibile scoperta fatta dalla Polizia locale di Senago nei giorni scorsi. Gli agenti hanno fatto luce intorno a una sospetta compravendita di auto grazie al loro intuito. Ad insospettirli, lo scorso fine settimana, è stata una Renault Laguna parcheggiata in via Padova. Questa vettura risultava intestata a R.G, 63enne senaghese che viveva da solo deceduto da più di un anno.
Vista l’anomalia gli uomini del comandante Vincenzo Avila hanno voluto vederci chiaro e così si sono appostati in attesa che qualcuno si avvicinasse all’auto. Poco dopo è arrivato un giovane che ha aperto la portiera e ha messo in moto. A quel punto è scattato il controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Il conducente, un albanese di 27 anni domiciliato a Castelletto, ha mostrato l’assicurazione e un foglio che attestava la sottoscrizione di un comodato d’uso del mezzo. Entrambi i documenti a prima vista erano regolari, se non che fossero firmati dal 63enne in data 8 agosto 2017, oltre un anno dopo la sua morte. La Renault è stata messa sotto sequestro per mancato aggiornamento della carta di circolazione mentre il 27enne deve ancora chiarire la propria posizione.
Il giovane ha raccontato di aver acquistato l’auto da una persona che pensava fosse R.G e di averla pagata 2.500 euro. Qualora questa ricostruzione fosse confermata, l’albanese risulterebbe truffato e quindi potrebbe sporgere denuncia. La Polizia locale però sta facendo tutti gli accertamenti del caso perché l’impressione è quella di aver scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora.
Il 63enne deceduto nell’ultimo anno avrebbe acquistato ben trenta auto trasformandosi così in un prestanome. È possibile che i suoi documenti siano finiti in mano a terzi e che questi li utilizzino per intestare al senaghese vetture che in realtà non si sa da chi vengano guidate. Anche se ci saranno sviluppi nelle prossime settimane, sembra che dietro al nome del povero senaghese defunto ci sia un qualcosa di poco chiaro. La Polizia locale, che aveva già fermato un’auto intestata al 63enne lo scorso marzo, ha inserito tutte le targhe delle auto di proprietà di R.G nel proprio dispositivo di lettura targhe dei veicoli in transito e ha girato le informazioni ai Comuni limitrofi in modo da avere la segnalazione in tempo reale del passaggio dei mezzi sul territorio e fermare così i conducenti.