La curva demografica è osservata speciale dai chi segue la scuola. Anche a Monza e Brianza. I sindacati sono i primi ad essere attenti alle variazioni della natalità perché, di riflesso influiscono sugli organici.
«Lavoriamo su dati reali, le iscrizioni del 31 gennaio sono il nostro punto di partenza- spiega Fabio Midolo, segretario Flc Cgil Monza e Brianza – e proprio da lì ci siamo accorti di una prima flessione. L’anno scolastico 2022/23 ha registrato circa 2mila studenti in meno in Brianza in linea con quanto registrato quest’anno. Il calo sta iniziando nella primaria, dove abbiamo registrato una diminuzione generale di 55 classi su tutto il territorio, mentre la media tiene ancora».
Scuole a Monza e Brianza, i sindacati: i flussi migratori
Un calo oggettivo a livello nazionale, un trend che viene osservato da chi lavora nella scuola per diverse ragioni, per i sindacati in generale è importante avere il polso della situazione perché incide fortemente nell’organizzazione dell’organico del corpo docenti.
«Siamo consapevoli della situazione e convinti che una compensazione venga data dai flussi migratori – continua – perché la prima accoglienza avviene nelle aule delle scuole, tutti gli alunni vengono accolti».
Flussi migratori che aiutano le istituzioni scolastiche a sopravvivere, a fronte di un lento ma inesorabile calo delle nascite.
Scuole a Monza e Brianza, i sindacati: gli effetti in Brianza
«La preoccupazione non manca, partendo dalla questione dei ridimensionamenti – conclude Midolo – come sta succedendo in Brianza, dove il comprensivo di Vedano è stato chiuso e accorpato al comprensivo di Monza D’Acquisto mentre per salvaguardare quello di San Fruttuoso, i cui docenti sono scesi in piazza con noi a protestare, è stata accorpata la Tacoli di Triante con diverse ripercussioni. Noi come sindacato combattiamo questa situazione, puntiamo sulla salvaguardia dei flussi migratori, loro aiutano una compensazione, però è fondamentale una politica più inclusiva rispetto a quella attuale».