Scuola, lezioni di maturità 2017: i consigli della prof per la prova di italiano

Maturità 2017 al via da mercoledì 21 giugno. In una serie di “lezioni di maturità” il Cittadino ha chiesto ai professori qualche prezioso consiglio per prepararsi al meglio. La docente Maria Alberti (Frisi, Monza) risponde alla domande sulla prima prova scritta di italiano: «Contate su voi stessi e siate onesti».
Monza, esame di maturità - foto d’archivio
Monza, esame di maturità – foto d’archivio FABRIZIO RADAELLI

Conto alla rovescia per la maturità 2017 al via da mercoledì 21 giugno. Sono 6.400 gli studenti della Brianza che affronteranno l’esame. Per loro 150 commissioni di esame e relativi presidenti cui aggiungere 460 commissari esterni. In Brianza la situazione “numerica” è così definita: trenta gli istituti statali e tredici quelli paritari, per un totale di quarantatrè scuole superiori sui banchi. Tra gli esaminati per la prima volta anche i ragazzi del liceo musicale Zucchi.

Come prepararsi al meglio in vista del primo ostacolo, la prova scritta di italiano?

Il Cittadino lo ha chiesto a Maria Alberti, docente di italiano al liceo Frisi: «Non serve certo fare una corsa allo studio o tantomeno navigare alla ricerca del toto tema. Questo è il momento di raccogliere i frutti di quanto si è seminato negli anni. È importante puntare sulla propria personalità, sui propri interessi essere trasparenti. La commissione capisce subito chi ha di fronte. Per la prima prova, in particolare, è importante leggere molto, interessarsi dell’attualità, lasciare tempo a se stessi perché possa “decantare” quel che si è appreso».

Secondo l’insegnante, che in questi anni è stata commissario esterno in alcuni licei del territorio, i ragazzi devono girare pagina, non pensare più al loro percorso scolastico ma rendersi conto che stanno scrivendo un nuovo capitolo della vita.

Spesso gli esiti insegnano che i ragazzi in questi momenti possono avere la loro migliore o peggiore prestazione, che non sempre rispecchia il lavoro precedente. Dipende come sanno affrontare l’esame.

«Nel tema devono dimostrare di avere un bagaglio personale che possono anche inserire in questa prova – continua la docente – Questo può essere musicale, letterario, artistico, ognuno ha una sua personalità e deve saperla esprimere. È importante essere coerenti con la traccia che si sceglie, strutturare bene il testo e scegliere il lessico». Quindi niente nottate sui libri o rincorse allo studio dell’ultimo minuto.

Un punto importante, sottolineato più volte dalla docente è la tesina, come dice: «Direi ai ragazzi di evitare i classici “medaglieri” dove per forza mettere qualcosa di tutte le materie, meglio puntare su un argomento che caratterizzi la personalità. Partire da una passione e cercare dei collegamenti che siano coerenti, non forzare le ricerche. Se vengono citate delle fonti conoscerle. È importante anche la presentazione, usare le tecnologie, magari delle slide, e rispettare i tempi. Chi ha una buona padronanza della lingua straniera può anche fare una parte della tesina in lingua ma comunque essere preparati in inglese è fondamentale, visti i percorsi Clil (Content and language integrated learning, ndr) sempre più diffusi».

«Un requisito fondamentale è l’onestà – conclude la professoressa Alberti – anche intellettuale. Al termine delle prove correggerle sempre e ammettere i propri errori nel momento del colloquio è dimostrare di comportarsi da adulti e di essere maturati. Riconoscere i propri difetti senza enfatizzarli, mostrare il controllo sui propri errori è la dimostrazione di maturità».