Conto alla rovescia per la maturità 2017 al via da mercoledì 21 giugno. Sono 6.400 gli studenti della Brianza che affronteranno l’esame. Per loro 150 commissioni di esame e relativi presidenti cui aggiungere 460 commissari esterni. In Brianza la situazione “numerica” è così definita: trenta gli istituti statali e tredici quelli paritari, per un totale di quarantatrè scuole superiori sui banchi. Tra gli esaminati per la prima volta anche i ragazzi del liceo musicale Zucchi.
Come prepararsi al meglio in vista del primo ostacolo, la prova scritta di italiano?
Il Cittadino lo ha chiesto a Maria Alberti, docente di italiano al liceo Frisi: «Non serve certo fare una corsa allo studio o tantomeno navigare alla ricerca del toto tema. Questo è il momento di raccogliere i frutti di quanto si è seminato negli anni. È importante puntare sulla propria personalità, sui propri interessi essere trasparenti. La commissione capisce subito chi ha di fronte. Per la prima prova, in particolare, è importante leggere molto, interessarsi dell’attualità, lasciare tempo a se stessi perché possa “decantare” quel che si è appreso».
Secondo l’insegnante, che in questi anni è stata commissario esterno in alcuni licei del territorio, i ragazzi devono girare pagina, non pensare più al loro percorso scolastico ma rendersi conto che stanno scrivendo un nuovo capitolo della vita.
Spesso gli esiti insegnano che i ragazzi in questi momenti possono avere la loro migliore o peggiore prestazione, che non sempre rispecchia il lavoro precedente. Dipende come sanno affrontare l’esame.
«Nel tema devono dimostrare di avere un bagaglio personale che possono anche inserire in questa prova – continua la docente – Questo può essere musicale, letterario, artistico, ognuno ha una sua personalità e deve saperla esprimere. È importante essere coerenti con la traccia che si sceglie, strutturare bene il testo e scegliere il lessico». Quindi niente nottate sui libri o rincorse allo studio dell’ultimo minuto.
Un punto importante, sottolineato più volte dalla docente è la tesina, come dice: «Direi ai ragazzi di evitare i classici “medaglieri” dove per forza mettere qualcosa di tutte le materie, meglio puntare su un argomento che caratterizzi la personalità. Partire da una passione e cercare dei collegamenti che siano coerenti, non forzare le ricerche. Se vengono citate delle fonti conoscerle. È importante anche la presentazione, usare le tecnologie, magari delle slide, e rispettare i tempi. Chi ha una buona padronanza della lingua straniera può anche fare una parte della tesina in lingua ma comunque essere preparati in inglese è fondamentale, visti i percorsi Clil (Content and language integrated learning, ndr) sempre più diffusi».
«Un requisito fondamentale è l’onestà – conclude la professoressa Alberti – anche intellettuale. Al termine delle prove correggerle sempre e ammettere i propri errori nel momento del colloquio è dimostrare di comportarsi da adulti e di essere maturati. Riconoscere i propri difetti senza enfatizzarli, mostrare il controllo sui propri errori è la dimostrazione di maturità».