Scuola, diritti, precariato: sciopero degli studenti a Monza

Mobilitazione dei ragazzi come nel resto d'Italia: «Vogliamo strutture e insegnamenti al passo con i tempi»
Sciopero degli studenti a Monza
Sciopero degli studenti a Monza Fabrizio Radaelli

“Una scuola per tutti”. Questo lo slogan sottolineato più volte da oltre un centinaio di studenti e giovani di Monza che venerdì mattina, con alcuni rappresentanti di Cgil hanno partecipato attivamente allo sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza, portando in piazza rivendicazioni chiare: scuole e università pubbliche, libere, finanziate e capaci di costruire un futuro per tutti e tutte.

La mobilitazione, si inserisce in una giornata di protesta nazionale contro i tagli all’istruzione, la precarietà, il controllo politico nelle università e il silenzio del governo di fronte alle guerre e al genocidio in corso a Gaza. I ragazzi hanno sottolineato come le scuole non possano essere strumenti di selezione o competizione, ma luoghi di emancipazione, consapevolezza e solidarietà. «Oggi siamo in piazza a Monza perché non accettiamo che la scuola ci prepari solo alla precarietà – hanno detto i ragazzi -. Vogliamo un’istruzione pubblica, libera, finanziata, che ci dia strumenti per immaginare e costruire un futuro diverso, e non un presente fatto di tagli e ingiustizie. Una scuola per pochi, ecco dove stiamo andando, con sempre meno investimenti nel futuro di questa nazione, l’innalzamento dei prezzi del materiale scolastico e pochi sussidi alle scuole pubbliche».

Gli studenti di Monza: vogliamo una scuola al passo con i tempi

Sciopero degli studenti a Monza
Sciopero degli studenti a Monza

Tanti i motivi alla base dello sciopero, dalla questione legata all’edilizia, molti plessi sono ormai datati e necessitano di manutenzione, al diritto all’istruzione, sino ai trasporti e alla situazione palestinese. «Il Mosè ha superato gli 80 anni e ha bisogno di manutenzione da anni – spiega Emanuele – per quanto con la dirigente si parli e ci ascolti sappiamo che questo problema non è di sua competenza. Come il Mosè Bianchi sono tante le scuole “vecchie” dove la manutenzione non è mai stata fatta». Tra le criticità evidenziate dai ragazzi in molti hanno messo l’accento anche sulla mancanza di supporti psicologici in alcune situazioni.  

«Oggi, a Monza si è parlato di tutto questo e di molto altro, carriere alias, educazione sessuo-affettiva, la censura e molti altri temi che nelle scuole vengono considerati dei tabù – continuano-. Vogliamo una scuola al passo con i tempi». Accanto ai ragazzi anche Cgil che sostiene i giovani nella “battaglia” per il diritto allo studio. «Siamo accanto ai ragazzi per il loro diritto allo studio- ha precisato Matteo Moretti, del sindacato- per una formazione di qualità. Si parla sempre di “fuga di cervelli” dobbiamo aiutarli a restare in Italia con delle proposte valide, lottiamo contro il precariato pensando al loro futuro. Insieme si può cambiare il mondo». Come hanno concluso gli stessi studenti, «la piazza di oggi non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di una mobilitazione che vuole rompere la logica della rassegnazione e costruire un’istruzione e un futuro che siano di tutte e tutti, senza lasciare nessuno indietro».