Sanità, una Lombardia di anziani L’Asl di Brianza accorpata a Varese

Una regione colma di anziani, che tradotto in termini medici significa soggetti di malattie croniche. Questa la sfida principale cui i politici regionali stanno mettendo mano. Nel “Libro bianco”, così chiamato il documento in cui sono fissate le linee guida. Prevista la riduzione della asl
Il reparto di oculistica dell'ospedale San Gerardo di Monza (archivio)
Il reparto di oculistica dell’ospedale San Gerardo di Monza (archivio)

Una regione colma di anziani, che tradotto in termini medici significa soggetti di malattie croniche. Questa la sfida principale cui i politici regionali stanno mettendo mano. Nel “Libro bianco”, così chiamato il documento in cui sono fissate le linee guida della riforma si fa salvo il principio della precedente riforma formigoniana, che vede la competizione tra strutture pubbliche e strutture private accreditate. In più propone maggiori e più severi controlli sugli accreditamenti e i rimborsi, e l’istituzione di una agenzia unica Arca, che sovrintenda a tutte le forniture delle asl. Le asl , che si chiameranno agenzie, saranno ridotte a dieci.

Quella di Monza e Brianza verrà incorporata in quella di Varese, con Como e Busto, sul modello di quanto successo con l’Aler.

Nessun accorpamento in vista – almeno per ora – tra le due aziende ospedaliere pubbliche del l territorio, San Gerardo di Monza e Desio-Vimercate.

I numeri della sfida. Gli ultrasessantacinquenni sono già il 21, 1% . Nel 2030 la componente anziana lombarda inciderà significativamente sulla composizione della popolazione. Il 2030 sarà anche l’anno in cui il numero degli ultraottantenni eguaglierà il milione di bambini con meno di 10 anni e il milione di ragazzi tra 10 e 20 anni. Avremo insomma 3 milioni di lombardi sopra i 65 anni, di cui un milione con più di 80: tre ultrasessantacinquenni ogni due giovani sotto i vent’anni.

Come si intende dunque affrontare la situazione futura ?

Il passaggio è dalla “cura” al “prendersi cura” del malato. Ciò significa che il cittadino sarà seguito in un percorso di salute che tenda ad evitare il più possibile il ricovero ospedaliero e se non se ne potrà fare a meno si eviterà che non venga lasciato solo subito dopo le dimissioni. Ciò implica un rafforzamento della prevenzione da una parte e della collaborazione tra medici di base e assistenza sociale dei comuni dall’altra.

Associazioni e cittadini possono dire la loro in tema di sanità scrivendo all’indirizzo librobianco@regione.lombardia.it

Note positive intanto da Roma: il fondo sanitario nazionale è stato aumentato da 107 a 110 miliardi; la ripartizione tra le Regioni terrà conto dei costi standard e gli eventuali risparmi resteranno sul territorio.