Rissa di capodanno a Barlassina, al processo in aula i testimoni di parte civile

Udienza del processo per l'aggressione a un 24enne di Barlassina, ferito a un braccio la notte di capodanno 2019.
Veduta area del tribunale di Monza
Veduta area del tribunale di Monza

«È stato terribile, c’era sangue dappertutto, ho ancora i brividi nel raccontarlo». Si è persino commosso uno dei testimoni oculari dell’aggressione a un 24enne di Barlassina, ferito al braccio con un coltello da un trentenne albanese, attualmente a processo davanti al Giudice Monocratico di Monza. Nell’udienza di giovedì 11 gennaio hanno testimoniato, per la parte civile, sia l’ex titolare del bar in piazza a Barlassina, dove era avvenuto il fatto nella notte di Capodanno del 2019, sia un amico della vittima nonché volontario della Croce Rossa.

Rissa di capodanno a Barlassina, imputato in aula

L’imputato, che deve rispondere di lesioni gravi personali aggravate, era presente in aula. Nelle indagini dei carabinieri di Seregno era rimasto coinvolto anche il fratello ventiseienne denunciato per favoreggiamento. Sarebbe stato lui il giorno dell’aggressione ad aiutarlo ad allontanarsi da piazza Cavour prima dell’arrivo dei carabinieri.

Rissa di capodanno a Barlassina, le parole dei testimoni

Secondo i testimoni quella notte la vittima aveva raggiunto degli amici nel locale del centro dopo la 1.30 per un brindisi, poi ci sarebbe stata una lite fuori del bar per una sigaretta con l’albanese e lui avrebbe cercato di pacificare gli animi. «Eravamo tutti tranquilli e quando F. (la vittima) è entrato nel locale e ha lasciato il giubbotto al titolare, ho visto dietro di lui l’imputato che affondava un coltello nel suo braccio, ma non sono riuscito a fermarlo, poi ho visto lui fuggire via e nel bar una pozza di sangue; ho fermato l’emorragia con una cintura e chiamato l’ambulanza, ma posso dire che il mio amico è vivo per miracolo», ha detto il testimone. Il giovane era stato trasportato a sirene spiegate in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale “San Gerardo” di Monza ed era stato operato poi dimesso con 30 giorni di prognosi. Si torna in aula il 15 febbraio per l’esame dell’imputato.