La prima scena, sul piazzale antistante la basilica romanica dei Santi Pietro e Paolo ad Agliate, ha voluto ricordare monsignor Luigi Giussani nel centenario della nascita. Moltissimi, da molte parti, sono accorsi, ad Agliate, frazione di Carate Brianza, il giorno di Santo Stefano, per il presepe vivente dal titolo “Come un seme nella terra”, giunto alla 47esima edizione, promosso da Comunione e liberazione insieme alla comunità pastorale Santo Spirito. Più di 300 le persone che sono state coinvolte nell’allestimento delle varie scene, che hanno seguito fedelmente il racconto del Vangelo.
Rinnovata la tradizione del presepe vivente di Agliate: il percorso e don Gius
Proseguendo oltre il battistero e negli spazi verdi circostanti il cammino prosegue con le altre scene che quest’anno sono state accompagnate da commenti di don Gius: l’annunciazione, la visita della Vergine a Sant’Elisabetta, Erode e la strage degli innocenti, i Romani e censimento, il villaggio e il mercato, la locanda dove Maria e Giuseppe cercano invano un posto per dormire la notte, i mestieri della tradizione (falegname, cardatrice, sgranatrice, donne che lavorano al tombolo, fabbro), pittori e scultori, i pastori con le greggi, gli angeli che portano l’annuncio ai pastori, i Re Magi e la Natività nella grotta naturale all’interno del parco del Lambro.
Rinnovata la tradizione del presepe vivente di Agliate: la Sacra famiglia
Qui la Sacra famiglia interpretata da papà Stefano Marcon con mamma Irene Riva e la piccola Lucia insieme al fratellino Tommaso Enea di Renate, che in corsa per un cambio di programma hanno sostituito la famiglia scelta inizialmente.
Rinnovata la tradizione del presepe vivente di Agliate: gli organizzatori
«Della complessa personalità di don Giussani noi vogliamo trattenere quello che lui ha detto riguardo al Natale e al presepe. L’attore e regista Andrea Carabelli ha scritto e ideato la prima scena ispirandosi a ciò che don Giussani disse a Betlemme nel suo viaggio in Terra Santa nel settembre del 1986 – hanno commentato i promotori – Il presepe vivente vuole annunciare con gratitudine che il Signore si è fatto a noi vicino, un amico, un incontro con una umanità rinnovata carica di salvezza e speranza per la nostra vita».