Regioni e città: ecco quanto spendono per il personale. Benissimo la Lombardia, meno il capoluogo di Monza e Brianza

Il report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa: Lombardia, Veneto e Puglia le più virtuose. Sicilia maglia nera. Meno bene il capoluogo di Monza e Brianza.
Municipio di Monza
Municipio di Monza Fabrizio Radaelli

Quanto costa a Regioni e città italiane il personale? Quanto spendono per stipendi e straordinari dei dipendenti a tempo indeterminato? E per quelli a tempo determinato? A calcolarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2020 da Regioni e dalle città capoluogo di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.

Da quanto emerge quasi metà delle Regioni italiane risultano ‘promosse’ con un rating da A a AAA per quanto riguarda la spesa per il proprio personale. Ad aggiudicarsi il rating migliore, infatti, sono 9 Regioni su 20: Lombardia, Veneto e Puglia ottengono la tripla AAA; Calabria, Lazio, Piemonte la AA; Emilia-Romagna, Liguria, Toscana la A. Nel mezzo si trovano altre 5 Regioni: Abruzzo con la BBB; Marche e Umbria con la BB; Basilicata e Molise con la B. Fanalino di coda la Sicilia, l’unica con il rating complessivo peggiore, la C. Mentre le restanti 5 Regioni risultano non comparabili nel rating finale: Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta

La Sicilia è l’unica Regione italiana a ricevere la ‘C’, il rating peggiore. Dalla classifica, infatti, risulta ‘fuori controllo’ la spesa della Regione Siciliana per voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato, pari a ben 424.921.240,66 euro nel 2020 (rating C confermato anche considerando solo questa voce). Poco meglio il rating relativo per gli altri due capitoli di spesa considerati, quella per gli straordinari – 4.480.041,67 euro e un rating relativo BB – e quella per gli stipendi del personale a tempo determinato, che ammonta a 12.720.517,80 (rating relativo B). Una spesa record, quella per gli stipendi del personale a tempo indeterminato, e tuttavia in calo rispetto agli anni precedenti: era, infatti, 463.085.943,02 nel 2019, 472.410.389,96 nel 2018 e 496.981.267,52 nel 2017.La Regione Campania registra la spesa record per gli straordinari pagati al personale a tempo indeterminato di 40.500.883,78 euro nel 2020, che le vale il peggior rating, la C. Una voce di spesa in costante crescita negli ultimi anni: dai 463.640,21 del 2017 è balzata, infatti, ai 13.061.128,00 del 2018 e ai 36.384.270,66 del 2019, per poi schizzare appunto a 40.500.883,78 nel 2020.

Regioni e città: ecco quanto spendono per il personale. Benissimo la Lombardia, meno il capoluogo di Monza e Brianza
La tabella che mostra il rating non proprio eccezionale della Provincia di Monza e Brianza

Latina, Messina, Reggio Calabria, Palermo, Taranto e Livorno sono i capoluoghi italiani più ‘virtuosi’ nella spesa per il personale. A loro va la tripla AAA, il massimo rating complessivo attribuito dalla rilevazione, che tiene conto di tre voci: stipendi per i dipendenti a tempo indeterminato, straordinari pagati e retribuzioni del personale a tempo determinato. Una posizione intermedia, nel rating per la spesa per il personale, nell’ordine, la occupano: Siracusa, Barletta, Brindisi, Teramo, Catanzaro, Vercelli, Trapani, Perugia, Biella, Bari, Massa, Lecco, Catania, Alessandria, Savona, Frosinone, Torino, Vicenza, Como, Rieti, Viterbo, Andria, Rovigo, Imperia, Campobasso, Prato, Cuneo, Lecce, Udine, Belluno, Carbonia, Parma, Potenza, Cagliari, Crotone, Napoli, Ancona, Reggio Emilia, Asti, Verbania, Brescia, Roma, Ferrara, Mantova, La Spezia, Chieti, Arezzo, Rimini, Ragusa, Padova, Genova, Firenze, Forlì, Pavia, Monza, Trani, Ravenna, Sondrio, Foggia, Vibo Valentia, Piacenza, Varese, Sassari, Pisa, Cesena, Treviso, Pesaro, Bergamo, Pordenone, Pistoia, Venezia, Siena, Modena, Fermo, Ascoli Piceno, Bologna, Pescara, Aosta, Milano, Trento, Matera, Cremona, Oristano, Bolzano, Gorizia, Trieste, Urbino, Macerata. Infine, nella sintesi delle tre voci, meritano il rating complessivo peggiore C: L’Aquila, Agrigento, Enna e Terni. Mentre per tutti i restanti capoluoghi la spesa risulta, almeno per una delle tre voci, non comparabile.