Regione Lombardia resta in attesa delle decisioni del governo mentre continua il confronto con Upl, Anci e sindaci alla luce dell’evoluzione della curva epidemiologica in Lombardia.
«Una riunione interlocutoria. Le parti, infatti, si sono lasciate con l’accordo di aggiornarsi in tempi rapidi, non appena saranno formalizzati i nuovi provvedimenti del Governo. Prima di allora sarebbe infatti impossibile prendere ogni tipo di decisione», comunica la Regione in una nota dopo l’incontro avvenuto in mattinata con il governo.
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«Il governatore – prosegue la nota – ha fatto presente ai sindaci che alcune delle eventuali nuove restrizioni annunciate dal presidente del Consiglio sono già in vigore in Lombardia, come il 100% della didattica a distanza nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica e la limitazione oraria degli spostamenti. Il presidente Fontana ha quindi spiegato che, secondo quanto riferito dal Governo, verrebbero previste eventuali ’fasce’ all’interno delle quali potrebbero essere applicate ulteriori misure restrittive graduali da concordare tra Governo e Regioni».
«Un modello – continua la nota – che non coincide con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni secondo cui non bisognava differenziare i provvedimenti tra territori e territori, ma agire con scelte di carattere nazionale. Richiesta, questa, a oggi, non accolta dall’Esecutivo. Infine il governatore Fontana ha riferito di avere, ancora una volta, sollecitato il Governo a garantire ristori concreti e adeguati per le categorie interessate da nuove restrizioni».
I medici di Milano invece chiedono la chiusura al più presto: «Di una cosa siamo certi: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile. È necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace», ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Milano (Omceo), Roberto Carlo Rossi.
«Non esistono piccoli rimedi a grandi problemi, così come non si può giocare a scaricare su altri ruoli e responsabilità: la situazione è molto seria e senza interventi drastici non può che peggiorare», dichiara Rossi, sottolineando la ferma ed unanime decisione di tutto il nuovo Consiglio milanese dell’Ordine nell’avanzare una richiesta di provvedimenti restrittivi immediati.