Gli elettori domenica 8 e lunedì 9 giugno dovranno pronunciarsi su cinque referendum in un sol colpo: quattro, promossi dalla Cgil su questioni legate ai contratti di lavoro e agli appalti, puntano perlopiù ad abrogare alcuni passaggi del Jobs act varato nel 2015 dal Governo Renzi mentre il quinto propone la riduzione dei tempi che consentono agli stranieri di chiedere la cittadinanza italiana.
Chi non ha ancora le idee chiare su come esprimersi non sarà aiutato dai quesiti stampati sulle schede, praticamente incomprensibili ai non addetti ai lavori. La partita, in ogni caso, si giocherà sul raggiungimento del quorum: i risultati saranno validi solo se andrà alle urne il 50% più uno degli aventi diritto, un obiettivo che appare quasi irraggiungibile vista l’affluenza in costante calo. Le percentuali potrebbero alzarsi leggermente solo nelle città in cui si voterà anche per il ballottaggio tra i candidati sindaci – non accade in Brianza.
La partecipazione ai referendum è sostenuta dai partiti del centrosinistra che, però, non hanno posizioni unanimi sull’espressione dei sì e dei no mentre caldeggiano l’astensione le formazioni di centrodestra, ad eccezione di Noi Moderati che invita a pronunciare cinque no.
Referedum 2025: che cosa si vota in ogni scheda
- Con la prima scheda, verde chiaro, gli elettori dovranno esprimersi sull’abrogazione della disciplina che nel contratto di lavoro a tutele crescenti introdotta con il Jobs act regola i licenziamenti illegittimi. I promotori chiedono la cancellazione della disposizione che ha soppresso il diritto al reintegro dei lavoratori licenziati illegittimamente nelle imprese con più di quindici dipendenti sostituendolo con un indennizzo: se vince il sì varrebbe anche per loro la legge Fornero che nel 2012 ha ridotto notevolmente i casi di reintegro.
- Il secondo quesito, espresso sulla scheda arancione, chiede l’abrogazione del tetto alle indennità che spettano ai dipendenti delle aziende con meno di quindici addetti licenziati in modo illegittimo: i risarcimenti che attualmente non possono superare le sei mensilità, in caso di vittoria del sì potrebbero arrivare fino a due anni.
- Con la scheda grigia i cittadini dovranno esprimersi sull’abrogazione parziale della norma che ha eliminato l’obbligo di specificare la causale per i contratti di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a un anno. La reintroduzione della causale, secondo i sostenitori della consultazione, aumenterebbe le tutele per i precari.
- La scheda rosso rubino punta ad ampliare le responsabilità in caso di infortuni sul lavoro che ora sono limitate alle ditte appaltatrici e a quelle subappaltatrici: con l’abrogazione verrebbe estesa ai committenti delle opere.
- La quinta scheda, quella gialla, propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale e senza interruzioni nel nostro Paese necessario agli adulti stranieri per domandare la cittadinanza italiana, come avveniva fino al 1992.
Referedum 2025: quando si vota e quando si spoglia
I seggi saranno aperti domenica 8 dalle 7 alle 23 e lunedì 9 dalle 7 alle 15: lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle sezioni. Gli elettori dovranno presentarsi agli scrutatori con un documento di identità valido e con la tessera elettorale su cui ci siano ancora spazi vuoti in cui imprimere il timbro che attesta la partecipazione alla consultazione.