L’intervista a un quotidiano nazionale fa tornare alla memoria il caso di Sebastiano Notarnicola, il bambino “rapito due volte”. Oggi il protagonista ha 38 anni, vive a Carate Brianza e ha consegnato il manoscritto che ripercorre la vicenda a una casa editrice che ne farà un libro e a uno sceneggiatore romano che sta studiando la possibilità di raccontarla in un film.
La storia inizia il 26 novembre 1977 a Milano quando Sebastiano nasce all’ospedale Buzzi, terzo figlio di una famiglia che riusciva appena a tirare la fine del mese. Un giorno la mamma mette un annuncio su Secondamano per cercare vestiti usati per il figlio e risponde una donna che fissa un appuntamento in un bar. Dopo un aperitivo e una lunga chiacchierata, la sconosciuta presentatasi in molto elegante dice di essere disponibile a comprare vestitini di marca nuovi nel negozio a fianco e chiede di portare il bambino, dicendo alla mamma di aspettarla lì che vuole fargli una sorpresa.
Da quel momento Sebastiano che ha cinque mesi, sparisce e diventa Hermann Croci, figlio di Walter e Aurora Bonato. Dopo qualche giorno arriva a Cremeno in una bellissima villa, alla “Conca Rossa”, e inizia la sua “nuova” vita. «Dato che non avevo documenti, dovevo sempre cambiare scuola, ogni tre, quattro mesi».
La vicenda è stata ricostruita dal Giornale: «Quando nel 1990 una delle case dei Croci va a fuoco, la coppia ripara in uno dei soliti alberghi, ma per Hermann-Sebastiano sceglie un collegio gestito dai padri somaschi, a Como, affinché possa continuare gli studi. Il bambino li va a trovare nel fine settimana. L’incendio, però, fa finire la sua foto sui giornali. E i Notarnicola lo riconoscono: ”Quell’Hermann è il nostro Sebastiano!” fanno notare alle autorità. E poiché il bimbo e il fratello Francesco sono due gocce d’acqua, il caso si riapre».
A sedici anni soltanto, tuttavia, è tornato nella sua reale famiglia. Ma la situazione era difficile. Scrive ancora il Giornale: «In realtà Sebastiano Notarnicola con la sua famiglia d’origine visse in tutto sei mesi. “Appena compiuti i 18 anni partì per militare. Al mio ritorno papà si ammalò e poi morì, ma nel frattempo si era separato da mia madre; i miei fratelli andarono ad abitare per conto loro. Non c’era affetto tra noi». E quelle due madri che prima se lo contendevano, si allontanarono sempre più da lui. L’unica vera famiglia gliel’ha offerta Laura. E Sebastiano, che ora fa il pizzaiolo, se la tiene stretta».