La Questura di Monza e Brianza ha disposto il trasferimento nei Cpr di Roma e di Macomer nei confronti di cittadini stranieri – uno cinese, uno egiziano e tre marocchini – gravati a vario titolo dai reati d violenza sessuale, maltrattamenti, atti persecutori e furti, rapina, rissa e reati in materia di stupefacenti.
Dall’inizio dell’anno sono 56 i cittadini stranieri accompagnati e collocati dagli agenti della Questura di Monza e della Brianza presso i Cpr o allontanati dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera.
Questura: stranieri accompagnati ai Cpr per il rimpatrio: i reati e le storie
Il cittadino cinese 33enne, presente sul territorio nazionale dall’anno 2009 quando ha ottenuto il permesso di soggiorno per lavoro subordinato; nel 2020 è stato condannato per violenza sessuale, alla pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione per aver contattato a più riprese su vari social e sistemi di messaggistica una minore di 14 anni per carpirne la fiducia, in una occasione anche minacciandola, se non avesse compiuto atti sessuali espliciti.
Il cittadino egiziano, di 62 anni, scarcerato per fine pena dal Carcere di Monza, era entrato irregolarmente in Italia dal 2014 e aveva compiuto violenze soprattutto nei confronti della ex moglie, venendo condannato per il reato di atti persecutori e lesioni personali. Nel 2021 l’incursione nella pizzeria del figlio dove aveva aggredito a moglie l’ex moglie e poi figlio e figlia fino all’arrivo della polizia.
Il marocchino di 23 anni era entrato in Italia circa 9 anni fa, denunciato una prima volta nel 2015 per il reato di furto aggravato in concorso e affidato ad una comunità; nel 2016 veniva denunciato per favoreggiamento personale per aver aiutato un parente, evaso dalla Casa Circondariale di Reggio Emilia, nascondendolo all’interno dell’abitazione e nel 2016 denunciato da personale della polizia locale di Seregno per furto aggravato di una bicicletta e false dichiarazioni sulla propria identità e poi per rapina impropria.
Questura: stranieri accompagnati ai Cpr per il rimpatrio, uno ingoia tre pile e finisce al pronto soccorso
A inizio settimana uguale provvedimento nei confronti di due cittadini magrebini scarcerati nella medesima giornata dalla Casa Circondariale di Monza, entrambi con numerosi precedenti penali per reati in materia di stupefacenti, rapina, rissa.
Uno dei due, un marocchino 37enne, prima di uscire dalla Casa Circondariale per fine pena, ingoiava tre pile per evitare il rimpatrio. Al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza è stata confermata la idoneità medica alla vita in comunità ristretta.